Meloni invita alla calma: “Impatto affrontabile”. Ma lancia una task force
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L’ALA – Quando al mattino sale a bordo dell’Amerigo Vespucci, Giorgia Meloni già annusa i nuvoloni neri in arrivo. «Sono ovviamente preoccupata per i dazi», ammette. Deve però accompagnare il ragionamento con un messaggio rassicurante. «Non ne farei la catastrofe che sto ascoltando in questi giorni. Il mercato Usa vale circa il 10% del nostro export». Subito dopo, raggiunge L’Aquila in elicott… (la Repubblica)
Ne parlano anche altri giornali
GATTATICO (RE) – Attacca a testa bassa Giorgia Meloni: è colpa sua se il Paese si è trovato «impreparato davanti al disastro dei dazi». Scommette sull’alleanza progressista che «preoccupa la destra perché se uniamo tutte le forze di opposizione siamo competitivi». (la Repubblica)
Una cosa sono i fatti, altra le incombenze. (il Giornale)
"Pochi giorni fa, in un'audizione davanti al Parlamento europeo, la presidente della Bce Lagarde ha detto che 'un dazio statunitense del 25% sulle importazioni dall'Europa ridurrebbe la crescita dell'area dell'euro di circa 0,3 punti percentuali nel primo anno'. (Adnkronos)
Le aziende statunitensi Apple e Meta, proprietaria di Facebook, potrebbero ricevere multe salate per la presunta violazione delle regole del DMA. C'è un documento che precede i dazi introdotti dall'amministrazione statunitense e spiega i motivi delle nuove tariffe. (Il Messaggero)
Sarà vero? Sono certo che prossimamente Trump come Luigi XI di Francia applicherà lo stile del «divide et impera» e farà offerte personalizzate di riduzione dei dazi a tutti quei Paesi che hanno leader politici che aspirano alla demolizione dell’Europa. (Corriere della Sera)
Peraltro, scorrendo i dati della piattaforma specializzata Exportpedia, il Sannio è fra i territori italiani meno coinvolti nella “daziomachia”, visto che il controvalore dell’export si piazza alla posizione 97 su 107 a livello nazionale. (Il Mattino)