Caso dossieraggi, i vertici della Procura antimafia già nel 2020 erano stati informati di “anomalie” del finanziere Striano

PERUGIA. I vertici della Procura nazionale antimafia erano stati informati di alcune «anomalie» nelle attività del finanziere Pasquale Striano già nel 2020 dall'allora procuratore aggiunto Giovanni Russo, con una relazione in cui segnalava presunte interferenze del finanziere addetto al gruppo sos (segnalazioni operazioni sospette) sulle attività di altri gruppi di investigatori. È quanto emerso … (La Stampa)

La notizia riportata su altri giornali

Un verbale di sommarie informazioni agli inquirenti di Perugia dall’ex aggiunto della Direzione nazionale antimafia, Giovanni Russo, in cui sostiene di avere segnalato già nel 2020 presunte "anomalie" nel comportamento del tenente della Guardia di finanza, Pasquale Striano, è stato depositato dalla procura nell’ambito dell’udienza davanti al Tribunale del riesame, che era chiamato a decidere sul ricorso dei magistrati contro la decisione del gip di respingere la richiesta di applicare i domiciliari all’ex sostituto procuratore della Dna, Antonio Laudati, e all’ufficiale delle fiamme gialle. (QUOTIDIANO NAZIONALE)

La novità che arriva da Perugia, dove ieri era in corso l’udienza del Riesame per decidere sui domiciliari a Striano e Antonio Laudati, è un verbale di sommarie informazioni rese agli inquirenti umbri dall’ex procuratore aggiunto della Dna, Giovanni Russo, attuale capo del Dap, più volte sentito nella commissione parlamentare Antimafia sul caso dossier. (Liberoquotidiano.it)

“Non conosco le carte di cui sta parlando, ma conosco bene Federico Cafiero De Raho, che è stato un mastino dell’antimafia e ha dedicato la sua vita a questo. Così a LaPresse il capogruppo in Senato del Movimento 5 Stelle, Stefano Patuanelli, commentando le ultime indiscrezioni in merito alla vicenda del cosiddetto ‘dossieraggio’ ai danni di politici e vip da parte del finanziere Pasquale Striano: secondo quanto apprende LaPresse, in un documento depositato dai pm di Perugia che stanno indagando sul caso emergerebbe che nel 2020 i vertici della Direzione Nazionale Antimafia (dove lavorava Striano) – compreso De Raho, procuratore nazionale antimafia all’epoca dei fatti – sarebbero stati messi al corrente di ‘anomalie’ nelle attività del militare. (LAPRESSE)

La procura insiste. "Striano e Laudati vanno arrestati"

LEGGI – Il trojan israeliano creato da ex 007 e poi venduto ai pm LEGGI – Spioni, la Lega punta agli atti dei pm: “Trovare i mandanti dei dossieraggi” Federico Cafiero De Raho, ex procuratore nazionale antimafia, oggi senatore M5S e vicepresidente della Commissione antimafia, sarà presto sentito dal procuratore di Perugia, Raffaele Cantone. (Il Fatto Quotidiano)

È un verbale sottoscritto il 6 novembre dall’ex procuratore nazionale aggiunto Giovanni Russo (oggi direttore dell’Amministrazione penitenziaria), depositato ieri davanti al tribunale del Riesame che deve decidere se concedere o meno gli arresti domiciliari (chiesti dall’accusa e già negati dal giudice) per i due principali indagati: l’ex magistrato della stessa Pna Antonio Laudati e il sottotenente della Guardia di finanza Pasquale Striano. (Corriere Roma)

Finora l'ex pubblico ministero Antonio Laudati e il tenente della Guardia di finanza Pasquale Striano si sono sempre rifiutati di rispondere alle domande dei pm che li accusano di avere impiantato una macchina da dossier all'interno della Procura nazionale antimafia (il Giornale)