Strage di Calenzano, l’ipotesi dei pm: «Mancavano le protezioni per prevenire l’esplosione»

A pochi metri dal luogo della tragedia del 9 dicembre, nelle stesse ore, erano in corso lavori di manutenzione straordinaria che potrebbero essere legati all’innesco dell’esplosione. Quei lavori potevano essere svolti mentre l’impianto di erogazione dei carburanti era in funzione? E ancora, nel caso le procedure lo consentissero: chi doveva garantire che si svolgessero in sicurezza? Per rispondere a queste domande la procura di Prato ha sequestrato nelle ultime 48 ore documenti, e-mail, corrispondenza e chat tra Eni - a cui hanno fatto visita i carabinieri in diverse sedi in tutta Italia - e l’azienda che si occupava della manutenzione straordinaria, la Sergen srl di Potenza (ilmessaggero.it)

Se ne è parlato anche su altri giornali

Chissà perché». «Un boato, hanno tremato le finestre, i banchi, le porte, ho guardato il cielo e aveva cambiato colore. (La Repubblica Firenze.it)

La violenta esplosione del 10 dicembre 2024 al deposito ENI di Calenzano (FI) che ha causato 5 morti e 26 feriti potrebbe essere stata dovuta probabilmente a vapori di idrocarburi che si sono infiammati in una pensilina di carico delle autobotti. (Geopop)

Omicidio colposo plurimo e lesioni colpose, reati entrambi aggravati dalla violazione delle norme per la sicurezza sul lavoro; rimozione od omissione dolosa di cautele contro infortuni sul lavoro; disastro colposo, come previsto dagli articoli 449 e 434 del codice penale relativo a chi "commette un fatto diretto a cagionare il crollo di una costruzione o di una parte di essa ovvero un altro disastro" sono, per ora, le contestazioni nell'ambito dell'indagine su quanto avvenuto nella mattinata di lunedì 9 dicembre nell'area di carico del deposito di carburanti Eni di Calenzano (Firenze), che ha provocato 5 morti e 26 feriti (di cui 3 ancora in gravi condizioni) diretta dal procuratore Luca Tescaroli. (Adnkronos)

Calenzano, il titolare della ditta dribbla le domande: “Non so di che cosa state parlando”

Francesca Re David, segretaria confederale della Cgil, risponde al telefono dalla stazione di Firenze, di ritorno dalla manifestazione Basta Morti sul Lavoro di Calenzano, organizzata dai sindacati dopo la strage al deposito dell’Eni. (il manifesto)

Un dipendente del deposito avrebbe notato un'anomalia pochi secondi prima dell'esplosione. Ha dato l'allarme ed è fuggito subito dopo, salvandosi (Open)

Sergen … Firenze — «Non so di cosa sta parlando la saluto» si limita a dire interpellato da Repubblica sull’esplosione al deposito Eni Giacomo Dandrea. (La Repubblica Firenze.it)