Finta proroga al 2027, canoni +110% e indennizzi all'osso: la legge Meloni che delude i balneari

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Mondo Balneare INTERNO

È stata approvata dal consiglio dei ministri di ieri la norma sulle gare delle concessioni balneari, che confluirà nel ddl infrazioni. Mondo Balneare è entrato in possesso del testo – cambiato in peggio rispetto alla versione pubblicata il 29 agosto – che dispone una proroga delle concessioni fino al 2027 e l’aumento dei canoni demaniali del +110%. Molto ridimensionati gli indennizzi ai gestori uscenti, che il ddl prevede di calcolare solo sulla base degli investimenti non ammortizzati degli ultimi cinque anni. (Mondo Balneare)

Su altri giornali

"Uno schiaffo per i bagnini - dice un arrabbiato Mauro Vanni presidente di Confartigianato imprese balneari -. Questo governo ha prodotto un risultato peggiore di quelli dei governi precedenti. (il Resto del Carlino)

Così l’onorevole della Lega Elisa Montemagni (in foto) non si nega al confronto, mentre monta come il mare grosso la protesta dei balneari, e prova a rassicurare la categoria "Perché – dice – comprendo la loro preoccupazione". (LA NAZIONE)

Lo ha detto una portavoce della Commissione europea, sottolineando che la cooperazione con Roma proseguirà affinché la riforma diventi effettiva con "le nuove procedure di gara entro la scadenza del 2027". (Tiscali Notizie)

“Anziché attuare, nei sei mesi concessi dalla legge Draghi, la disciplina che avrebbe consentito di avere risposte su tanti dettagli e sul diritto a concorrere per gestire le spiagge con la giusta difesa del valore costruito dai concessionari uscenti, si è preferito stare in silenzio per due anni nel tentativo di mantenere una promessa da marinai fatta in campagna elettorale. (LuccaInDiretta)

L’aumento del 110% era un errore di battitura, contenuto nella bozza del testo che circolava ieri, ripresa da agenzie e testate. Il governo Meloni non voleva certo raddoppiare i canoni sulle concessioni balneari. (il manifesto)

«Oggi il re è nudo: anche questo governo dice che le evidenze per le concessioni balneari si dovranno fare, ma nel provvedimento di Roma ci sono lacune tecniche». (Corriere della Sera)