25 novembre: continuiamo a fare rumore!
Rumore. È quello che ci ha chiesto di fare esattamente un anno fa Elena Cecchettin, dopo la morte della sorella Giulia per mano dell’ex fidanzato. Non un minuto di silenzio, perché è col silenzio che la violenza si propaga indisturbata. È nel non-detto che si rafforza, restando nell’ombra. Invece bisogna urlare, alzare al massimo il volume. Non solo il 25 novembre. Tramutare il dolore in rabbia, la paura in baccano, il senso di frustrazione che proviamo ogni volta che una donna viene uccisa in ribellione e azione. (Donna Moderna)
Se ne è parlato anche su altri giornali
Rompiamo il silenzio. Meritano di essere ascoltate. (Tiscali Notizie)
Bruxelles – Almeno una volta nella vita, una donna su tre in Unione europea è stata vittima di violenza domestica, sul lavoro o in pubblico. Preoccupante che non ci siano stati “grandi progressi rispetto all’ultimo studio nel 2014“, secondo la direttrice di Eige (Istituto europeo per l’uguaglianza di genere) Christine Scheele. (EuNews)
In questa giornata per l’eliminazione della violenza contro le donne lasciateci ricordare che dietro ogni numero c’è un volto, un nome, un’anima, una storia. Donne come Giulia Cecchettin in Italia, Deborah Mihalova in Bulgaria e Gisele Pelicot in Francia", ha affermato in una dichiarazione video pubblicata su X la presidente della Commissione europea, Ursula von der Leyen. (Sky Tg24 )
Due concerti con Opificio Sonoro di Marco Momi: aggiornamento e commozione (Il Giornale dell'Umbria – il giornale on line dell'Umbria)
La proposta di commemorare Giulia Cecchettin con un gesto simbolico, lanciata dalla sorella Elena, si inseriva in un movimento più ampio di sensibilizzazione contro la violenza di genere. (Tuttoscuola)
'È dall'aprile 2013, con la legge n.5 'Interventi regionali per prevenire e contrastare la violenza contro le donne' che promuoviamo nei confronti delle donne vittime di violenza interventi di... (Virgilio)