In segno di lutto rimarranno spente questa sera le luminarie natalizie a Fiumicino

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Morti sul lavoro

In segno di lutto rimarranno spente questa sera le luminarie natalizie a Fiumicino La città il lutto per la morte dei due pescatori Massimo e Claudio Di Biase In ottemperanza dell’Ordinanza del Sindaco ed in segno di Lutto cittadino, in seguito alla tragica morte dei due pescatori, avvenuta ieri pomeriggio a largo della costa di Focene, le Luminarie natalizie allestite dall’Amministrazione comunale, questa sera, non verranno accese. (Fiumicino Online)

La notizia riportata su altri media

La tragedia ieri, 22 dicembre, a Fiumicino, dove vivevano. Il maltempo li ha travolti rovesciando la loro imbarcazione, la “Sette fratelli”, lunga tredici metri. PALERMO – “Voglio tornare a Terrasini, portatemi lì! Mi mancate tutti”. (Livesicilia.it)

La città oggi piange la morte dei due pescatori L’Ordinanza “per le tragiche circostanze che hanno colpito l’intera comunità cittadina”: (Fiumicino Online)

Eppure, lo hanno sempre fatto con dedizione e passione, portando onore al nostro territorio». La comunità di Fiumicino si stringe nel dolore per la morte di Massimo e Claudio Di Biase, padre e figlio, 69 e 29 anni, esperti pescatori: stavano rientrando da una battuta di pesca per trasferire sul mercato locale le vongole lupino che sarebbero state vendute per il cenone della vigilia di Natale. (ilmessaggero.it)

Massimo e Claudio Di Biase, i pescatori morti a Focene, il fratello di una delle due vittime. «Erano dietro la mia barca, li ho visti sparire in mare»

La scomparsa di Massimo e Claudio Di Biase, conosciuti da tutti come degli instancabili lavoratori, lascia un vuoto profondo. La decisione arriva con un’oridnanza del sindaco Mario Baccini che ha dichiarato: «È stata una tragedia che ha colpito duramente la nostra comunità - dichiara Baccini -. (Civonline)

Ad annunciare la decisione è stata l’assessore alla cultura Federica Poggio: "Oggi, il nostro pensiero va alle famiglie colpite da questa tragedia. (Comune di Fiumicino)

Il peschereccio di Massimo (il fratello) e del nipote Claudio è affondato al largo di Focene. «Mio fratello ha intrapreso questa attività perché amava molto il mare», dice Roberto Di Biase con la voce rotta dall’emozione. (ilmessaggero.it)