La mostra di Adriano Pedrosa alla Biennale d'Arte di Venezia 2024
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Nella nostra intervista ad Adriano Pedrosa, qualche mese prima dell’inizio della sua Biennale, gli avevamo chiesto se la retorica dello straniero sia ancora necessaria per parlare di diversità: la sua non risposta (o meglio, il suo parlare di “punti di vista”) ci era sembrata eloquente. Stranieri Ovunqueè una Biennale che celebra lo straniero, in tutte le sue possibili conformazioni: da chi proviene dal Sud globale (quindi non dai Paesi occidentali) a chi fa parte della comunità queer, il pregio di questa Biennale è l’essere riuscita a dare una voce consistente, senza precedenti nella storia di questa istituzione e in linea con la traiettoria tracciata dal presidente uscente Roberto Cicutto, a oltre trecento artisti appartenenti a contesti sottorappresentati dal sistema dell’arte; in una parola, agli outsider. (Artribune)
Ne parlano anche altri media
Sassari. Due donne in un continuo cercarsi e sorreggersi da un lato e dall’altro la continua ricerca dell’equilibrio verso il duale. (SARdies.it)
Stranieri ovunque: in anteprima la Biennale d'Arte firmata Pedrosa (La Nuova Venezia)
Ittiri. Si potrebbe dire una edizione Gold perché nel 2024 si celebrano i 50 anni di attività dell’associazione culturale e folklorica Ittiri Cannedu, che in mezzo secolo non solo ha recuperato e fatto conoscere le tradizioni e la cultura sarde, ma le ha pure traghettate nel Terzo Millennio con tante iniziative (la più celebre è Ittiri Folk Festa) e anche “esportando” la musica, il ballo e uno degli abiti più belli della Sardegna nei vari festival del mondo. (SARdies.it)
Tra gli altri parteciperanno il presidente di Noi moderati Maurizio Lupi e il governatore della Regione Liguria Giovanni Toti. (Il Giornale dell'Umbria – il giornale on line dell'Umbria)
Ma da sempre e sempre di più, per la Biennale si riversa in laguna un esercito variopinto di collezionisti e creativi, che in qualche modo va intrattenuto. Da mercoledì a sabato, in un crescendo di forme e colori. (Corriere)
La manifestazione, ispirata alle antiche festività romane celebrate in aprile in onore del raccolto d’uva dell’anno precedente, vuole rinnovare oggi il millenario legame esistente tra il vino e il territorio tuscolano. (Cronache Cittadine)