Elon Musk, l'Anm replica al magnate: "Serve più rispetto"

Come era prevedibile, ecco che puntuale arriva la reazione delle toghe (rosse). L'Anm non ha digerito le parole di Elon Musk che di fatto critica apertamente i magistrati che ostacolano i trattenimenti dei migranti in Albania. E così ecco la reazione: "L’auspicio è che ci sia maggior rispetto istituzionale per la magistratura e per la giurisdizione. L’invito e l’auspicio è che si recuperi maggior equilibrio anche nella comunicazione", afferma ai microfoni di Rainews il segretario generale Salvatore Casciaro. (Liberoquotidiano.it)

Su altre fonti

La professoressa Chiara Favilli è ordinaria di Diritto dell’Unione europea all’Università di Firenze. Vi proponiamo il testo dell’intervista realizzata nella trasmissione “Spazio Transnazionale” di RadioRadicale. (L'HuffPost)

Con un post e una foto in cui mostra il dito medio, Pierò Pelù ha deciso di chiudere il suo account X, piattaforma di proprietà di Elon Musk, dopo aver già cominciato usare la pagina Facebook solo come vetrina. (Corriere Fiorentino)

"Chiedere al premier Meloni di venire in Aula o di valutare lei stessa se in queste ore intenderà intervenire. Perché le parole pronunciate poche ore fa da Musk, riferendosi ai giudici italiani e dicendo testualmente 'I giudici italiani se ne devono andare', riferendosi alla sentenza ultima del Tribunale di Roma, non solo è un'ingerenza inaccettabile ma è anche un problema serio per la nostra democrazia. (Il Sole 24 ORE)

Migranti, giudici sospendono altri 2 trattenimenti in attesa della Corte di Giustizia

La sinistra subito insorge: "L’Italia e l’Europa non prendono lezioni di democrazia da nessuno, tanto meno da Elon Musk, il cui unico scopo è minare i nostri valori fondamentali, lo stato di diritto, i principi più basilari delle nostre democrazie, a partire dall’indipendenza della magistratura. (Liberoquotidiano.it)

Le sentenze «fotocopia» della sezione Immigrazione del tribunale di Roma che rimandano alla Corte di Giustizia Ue l'interpretazione più genuina del concetto di «Paese sicuro» (con il Viminale che già annuncia il suo ricorso) riaccendono lo scontro tra toghe e Parlamento sulla lotta all'immigrazione clandestina attraverso gli hotspot di Shengjin e Gjader e sbarrano la strada all'ipotesi dei rimpatri veloci che l'esecutivo aveva in mente, mentre la sinistra esulta, a braccetto con le toghe e le Ong che prosperano sui clandestini: «Fallimento da un miliardo», esultano Pd, M5s e Arci. (il Giornale)

Nel mese di ottobre scorso erano stati portati nel Centro di permanenza per i rimpatri di Gjader in Albania (LAPRESSE)