Manovra, contro la nuova web tax “estesa” c’è la rivolta compatta del settore editoriale

Manovra, contro la nuova web tax “estesa” c’è la rivolta compatta del settore editoriale
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Il Fatto Quotidiano ECONOMIA

La rivolta unanime del mondo dell’editoria contro la nuova web tax del governo Meloni ha pochi precedenti. La web tax oggi dev’essere versata dalle grandi aziende tecnologiche e dalle piattaforme digitali italiane e straniere, come Facebook, Google o Airbnb. La percentuale di tassazione del 3% va pagata sui ricavi delle attività digitali. Finora dovevano pagarla … (Il Fatto Quotidiano)

Ne parlano anche altre testate

L’intento annunciato era di colpire i giganti del web, ma se il provvedimento inserito nella manovra finanziaria dal Governo Meloni non cambierà, nel 2025 rischia di trasformarsi in un balzello sulle piccole e medie imprese digitali editoriali. (AostaSera)

La nuova disposizione elimina le soglie attualmente previste, che escludevano dall’imposta le imprese con meno di 750 milioni di fatturato globale e ricavi da servizi digitali in Italia inferiori a 5,5 milioni. (Primaonline)

Parola di Maurizio Gasparri, capogruppo di Forza Italia al Senato, uno dei politici sicuramente più attivi nell’impegno di far pagare le tasse ai giganti del web. E, nell’intervista a QN, non rinuncia alla stoccata polemica: "Vedo troppi addetti alle relazioni istituzionali delle big tech che fanno azioni di lobby sui miei colleghi parlamentari. (QUOTIDIANO NAZIONALE)

La nuova web tax spaventa le start up: “Così ci distruggono”

L’Associazione Nazionale Stampa Online, in rappresentanza di tutte le testate di informazione locale e di tutti i propri iscritti chiede una modifica della norma sull’imposta sui servizi digitali. (varesenews.it)

Altre news Tale previsione colpisce inevitabilmente e in misura ancor più marcata tutto il mercato del giornalismo digitale locale e iper-locale, principalmente basato su modelli di business incentrati su ricavi da pubblicità online. (Il Saronno)

Se approvata, non riguarderà più solo i colossi del big tech, ma dovrà essere pagata pure da piccole aziende, start up e realtà appena nate… (La Repubblica Firenze.it)