Telegram, quanti crucci privacy: perché preoccupa tanto

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L’arresto da parte delle autorità francesi di Pavel Durov, avvenuto lo scorso 24 agosto, ha riacceso il dibattito sulle mancate misure adottate dalla piattaforma Telegram per la protezione della privacy. Ad oggi la preoccupazione maggiore degli esperti di sicurezza cibernetica è che tale strumento possa risultare non sicuro. A seguito di un’indagine sotto copertura delle autorità francesi, a marzo era stato emesso un mandato di custodia cautelare per Durov – e il fratello co-fondatore Nikolaj Durov – disposto per 12 reati, tra i quali, la complicità con la criminalità organizzata per l’amministrazione di una piattaforma online che consente transazioni illegali, il rifiuto di comunicare informazioni e documenti necessari alle intercettazioni su richiesta delle autorità, la complicità nell’hackeraggio di sistemi informatici, la fornitura di crittografia per scambi riservati non conformi alle normative vigenti, infine, la fornitura e importazione di un sistema di messaggistica criptata senza dichiarazione di conformità. (Agenda Digitale)

Se ne è parlato anche su altre testate

Il fondatore di Telegram Pavel Durov ha parlato per la prima volta da quando è stato arrestato in Francia. “Mi è stato detto che potrei essere personalmente responsabile per l’uso illegale di Telegram da parte di altre persone, perché le autorità francesi non hanno ricevuto risposte da Telegram”, “questo è sorprendente“, ha dichiarato l’imprenditore russo. (LAPRESSE)

Per questo - prosegue Durov - mi sono posto come obiettivo personale di assicurare che le cose da questo punto di vista migliorino», aggiungendo che ci si sta occupando del problema «dall'interno» e che maggiori dettagli saranno resi pubblici in futuro, nella speranza di rendere Telegram, e l'industria dei social nel suo insieme, «più sicura e più forte». (Corriere del Ticino)

Pavel Durov è uscito dal carcere, ma sulla sua testa pendono incriminazioni pesanti da parte della giustizia francese. Il fondatore dell'app di messaggistica (L'HuffPost)

Pavel Durov ha scritto il suo primo messaggio pubblico sul suo canale Telegram dopo l'arresto avvenuto nei giorni scorsi a Parigi. Si è detto sorpreso per essere stato "accusato di crimini commessi da terzi", ovvero da coloro che usano in maniera illecita Telegram. (HWfiles)

«Siamo pronti a lasciare questo Paese (la Francia, nda.)», dice Durov – scrivendo naturalmente sul suo canale Telegram, in tutta libertà e senza nessuna censura al suo free speech – e annuncia la disponibilità di Telegram a lasciare la Francia. (La Stampa)

È anche sotto stretto controllo giudiziario, soggetto a una cauzione di cinque milioni di euro e a presentarsi a una stazione di polizia due volte alla settimana. Contro il miliardario è stata aperta anche una seconda inchiesta per «gravi violenze» commesse a Parigi contro uno dei suoi figli, nato nel 2017. (Corriere del Ticino)