Palermo, parla la figlia dell'anziana morta all'ospedale Ingrassia: «Mia mamma si poteva salvare»

«Ho chiesto scusa a mia madre per averla portata al pronto soccorso dell’ospedale Ingrassia. Io mi sono sentita in colpa perché penso che noi siamo responsabili anche delle scelte che facciamo, quindi io ho scelto questo ospedale, anche se in verità l’ospedale è più vicino, quindi per me un ospedale vale l’altro perché penso dovrebbe essere così. Ma adesso lo sconsiglio, non porterò più nessuno in questo ospedale». (Giornale di Sicilia)

Se ne è parlato anche su altri giornali

Dopo il sequestro delle cartelle cliniche, oggi pomeriggio è in programma l’autopsia sul corpo di Maria Ruggia, l’anziana di 76 anni morta all’ospedale Ingrassia di Palermo il 20 dicembre dopo essere rimasta per otto giorni su una barella del pronto soccorso senza poter ricevere le cure per una grave insufficienza renale e rimanen… (La Repubblica)

Maria Ruggia è morta a 76 anni dopo aver trascorso otto giorni su una barella al pronto soccorso dell'Ingrassia di Palermo: una vicenda drammatica, con la figlia che parla e annuncia che andrà fino in fondo per accertare le responsabilità. (leggo.it)

Parla Romina Gelardi, la figlia della donna morta dopo 8 giorni in barella (BlogSicilia.it)

Maria Ruggia, morta a Palermo dopo essere stata lasciata su una barella per otto giorni. La denuncia della figlia: «È stata abbandonata»

Il 20 dicembre è morta». Solo il 19 è stata trasferita a Medicina Generale, quando stava già malissimo e potrebbe avere contratto un'infezione in ospedale. (Corriere della Sera)

Finisce in Procura il caso di una donna di 76 anni originaria di Menfi, nell'Agrigentino, morta all'ospedale Ingrassia di Palermo dopo essere stata tenuta su una barella del pronto soccorso per 8... (Virgilio)

La polizia ha sequestrato la cartella clinica e la salma di una donna di 76 anni sarà trasferita all’istituto di Medicina legale per l’autopsia. È arrivata in ospedale, a Palermo, il 10 dicembre ed è morta il 20, dopo essere rimasta otto giorni su una barella del pronto soccorso in attesa che si liberasse un posto per il ricovero in reparto. (ilmessaggero.it)