Maxi operazione contro "Cosa Nostra": 23 arresti e nuovi particolari sulle dinamiche mafiose siciliane
All’alba di oggi, 17 dicembre 2024, i Carabinieri del Comando Provinciale di Agrigento, con il supporto dei colleghi dei Comandi Provinciali di Palermo, Trapani e Caltanissetta, del Nucleo Eliportato Cacciatori di Sicilia, dei Nuclei Cinofili di Palermo e Nicolosi e del 9° Nucleo Elicotteri di Palermo, hanno dato esecuzione a un provvedimento di fermo emesso dalla Procura della Repubblica di Palermo – Direzione Distrettuale Antimafia (AgrigentoOggi.it)
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Da settimane, i carabinieri del comando provinciale e la procura distrettuale antimafia di Palermo tengono sotto controllo questa situazione di grande fibrillazione. Qualcuno ha detto: “E’ guerra, si ammazzano fra … (La Repubblica)
AGRIGENTO – I carabinieri di Agrigento hanno eseguito 29 fermi disposti dalla Dda di Palermo a carico di agrigentini e nisseni accusati di associazione per delinquere finalizzata al traffico illecito di droga, detenzione ai fini di spaccio; tentata estorsione e associazione mafiosa. (lasiciliaweb | Notizie di Sicilia)
Ci sono anche Fabrizio Messina, ritenuto boss dell’omonima famiglia di Porto Empedocle e fratello dell’ex latitante Gerlandino; Gaetano Licata, Pietro Capraro, Guido Vasile ed il figlio Nicolò di Villaseta, Domenico Blando e Carmelo Fallea di Favara, vicino ai clan locali e due Messina Denaro di Castelvetrano tra le 29 persone appena arrestate dai Carabinieri del Reparto operativo di Agrigento guidati dal col. (Grandangolo Agrigento)
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Nel corso dell’attività investigativa dell'operazione ad Agrigento, è emerso che i sodali, avvalendosi della forza di intimidazione derivante dall’appartenere all’organizzazione mafiosa denominata Cosa nostra, costringevano l’amministratore di una società aggiudicataria dei lavori di raccolta e di trasporto di rifiuti nel Comune di Agrigento, ad assumere quali operai almeno cinque persone a loro legate per vincoli familiari o comunque di loro fiducia; costringevano il legale rappresentante di una società di carburanti ad interrompere il rapporto lavorativo con un dipendente per sostituirlo con un’altra persona a loro gradita; davano fuoco, al fine di danneggiarli, a due autocarri intestati a una ditta di costruzioni. (Giornale di Sicilia)
È quanto emerge dall’inchiesta della Direzione Distrettuale Antimafia di Palermo, che ha fatto luce sulle famiglie mafiose di Villaseta e Porto Empedocle, culminata questa mattina con l’esecuzione di un provvedimento di fermo a carico di trenta indagati. (Grandangolo Agrigento)