Addio a Pillitteri, sindaco tra la Milano da bere e Tangentopoli
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Si è spento nel giorno in cui ha compiuto 84 anni. Fu primo cittadino della ripartenza dopo gli anni del terrorimo. Prima della bufera "Mani pulite" contribuì a fare conoscere Milano nel mondo (Avvenire)
Ne parlano anche altri giornali
Una città che cavalcava l’onda del progresso, ma che porgeva sempre il salvagente a chi non sapeva nuotare. Una città che si leccava le ferite degli anni di piombo sfoggiando la novità assoluta di una giunta rosso-verde, ma che stava inesorabilmente camminando verso i suoi anni più bui, quelli di Tangentopoli (La Repubblica)
«Era un uomo di estrema simpatia, di grande cultura e curiosità, con una passione politica ereditata dalla madre partigiana. Stando alle origini dei suoi genitori, era duro come i valtellinesi e gioviale come i siciliani». (La Repubblica)
È morto nel giorno suo 84esimo compleanno Paolo Pillitteri (nella foto con Silvio Berlusconi), sindaco socialista della «Milano da bere» dal 1986 al 1992. Ha lottato per diciotto giorni all'ospedale San Raffaele. (il Giornale)
Paolo era contentissimo di rivedere tante volti a lui noti e di “riprendere il filo del discorso“ per il futuro di Milano. L’ultima volta che l’ex sindaco è entrato a Palazzo Marino. (IL GIORNO)
Milano – «Che anni straordinari quelli con Paolo Pillitteri per la moda. Milano era una città aperta al mondo delle sfilate e del design, al glamour che faceva grande la città a livello internazionale. (la Repubblica)
In occasione dei funerali, il sindaco Giuseppe Sala ha proclamato il lutto cittadino per l’intera giornata, in segno di cordoglio e partecipazione della comunità milanese, e ha disposto l’esposizione della bandiera civica a mezz’asta nelle sedi comunali. (MilanoToday.it)