"Davvero un peccato che Puff Daddy sia in carcere, non ci sono più feste. Dove devo andare?": il rapper Bow Wow difende il magnate dell'hip hop

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Nel momento in cui i media mondiali, le presunte vittime (ne fioccano ormai una al giorno) e il mondo dello spettacolo (almeno tra chi non andava ai White Party) puntano il dito contro Puff Diddy, in carcere e in attesa di processo il 5 maggio 2025, c’è chi lo supporta. Il rapper americano Bow Wow è stato intervistato dalla conduttrice Rocsi Diaz per il podcast “More To The Story“. Naturalmente si è parlato dell’industria discografica americana e, senza citarlo direttamente, Bow Wow ha affermato che di certo non si sarebbe mai aspettato che lui (ossia Daddy) si potesse ritrovare in questa posizione. (Il Fatto Quotidiano)

Su altre fonti

Le nuove sei cause per abusi sessuali sono state presentate a nome di due donne e quattro uomini, tra cui un ragazzo di allora 16 anni che afferma di esser stato costretto a spogliarsi e farsi toccare nel 1998 a uno dei White Parties del musicista nella sua villa di East Hampton; un altro accusatore, che lavorava ai White Parties come addetto alla sicurezza, sarebbe stato aggredito nel 2006; un’altra denuncia riguarda l’aggressione di Combs nel 2008 a un consulente di una casa di moda costretto a fare sesso sotto la minaccia di una pistola da Macy’s. (QUOTIDIANO NAZIONALE)

I 'party estremi' di Puff Daddy che fanno tremare Hollywood (AGI - Agenzia Italia)

Ashley Parham afferma di essere stata violentata da Diddy con un telecomando della TV e di aver subito uno stupro di gruppo. (Fanpage.it)

Martedì il team legale di Sean Combs ha presentato la sua ultima mozione chiedendo alla Corte di ottenere la pubblicazione dell’identità degli autori delle denunce contro il magnate. Secondo la difesa, infatti, non può esserci un processo equo se non si conosce l’effettivo contenuto delle cause e l’identità dei loro autori. (Hotblockradio.it)

Diddy avrebbe minacciato e aggredito una donna per un commento sulla vicenda di 2Pac Nuova denuncia per Diddy, ma stavolta Buzbee non c’entra. Una nuova causa legale è stata intentata contro Sean Combs per un’aggressione risalente al 2018. (Hotblockradio.it)

Per oltre due decenni, Sean “Diddy” Combs è stato una delle figure più influenti e rispettate dell’industria musicale, tanto da diventare una vera e propria icona della cultura pop globale. La presenza a uno dei suoi esclusivi eventi era sinonimo di successo e appartenenza all’élite dello spettacolo. (ilmessaggero.it)