Solo Tesla può salvare Stellantis dalle multe per le emissioni, ma come?
Può davvero Musk salvare l’automotive con la sua Tesla? Le normative europee sulle emissioni di CO2 si fanno sempre più stringenti e stanno mettendo sotto pressione le case automobilistiche. L’obiettivo è quello di ridurre le emissioni medie delle flotte di veicoli nuovi venduti nel continente, portandole a 93,6 grammi di CO2 per chilometro entro il 2025. Per rispettare queste regole e ridurre il rischio di sanzioni, molte aziende del settore stanno cercando soluzioni innovative. (InvestireOggi.it)
La notizia riportata su altri media
Stellantis (il gruppo che include i principali marchi di auto Italiani come Fiat), Toyota, Ford, Mazda e Subaru hanno proposto a Tesla, l’azienda di auto elettriche di Elon Musk, di formare un pool, un’alleanza, per evitare di subire sanzioni dall’Unione europea. (Virgilio Notizie)
Lo ha detto il ministro delle Imprese e del Made in Italy, Adolfo Urso, durante il question time al Senato. È una «follia» che le case automobilistiche europee comprino crediti Co2 da produttori esteri, andandoli a finanziare. (Il Messaggero - Motori)
La Commissione europea recentemente nominata mostra una predilezione per i nomi risonanti. Il Commissario per l’Industria, il francese Stéphane Séjourné, è stato rinominato Commissario per la “Prosperità e Strategia Industriale”. (ComplianceJournal.it)
Ovviamente a vantaggio economico del venditore americano, Tesla, per bisogno del costruttore che vende in Europa, appunto Stellantis e Toyota nomi più “pesanti” tra quelli che circolano. Altrimenti, senza questo “gruppo di compensazione” dove chi vende con modelli con troppe emissioni tampona, potrebbero scattare per alcuni le multe dell’Unione Europea. (missionline)
Stellantis, Toyota e altri big si mettono in fila per staccare l’assegno, alimentando un paradosso che arricchisce i concorrenti americani e affossa l’industria europea. Un affare geniale, per il “Divino”. (Autoappassionati.it)
Da Frans Timmermans a Wopke Hoekstra, infatti, il commissario con delega alla Politica climatica ha ribadito l'intenzione di Bruxelles di respingere ogni qualsivoglia ipotesi di revisione delle normative europee e, quindi, mettere con le spalle al muro i costruttori che non si allineeranno ai limiti entrati in vigore nel 2025. (Virgilio)