"Uno sconosciuto mi ha detto che gli facevo schifo": Fumettibrutti in lacrime sui social
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"Uno sconosciuto mi ha detto che gli facevo schifo": Fumettibrutti in lacrime sui social Josephine Yole Signorelli, conosciuta con il nome d'arte Fumettibrutti, ha raccontato di essere stata insultata a Bologna da un uomo di circa cinquant'anni, che, mentre si trovava alla fermata dell'autobus, l'ha aggredita verbalmente. Nonostante la sua reazione, l'artista ha sottolineato la solitudine di quel momento, evidenziando come nessuno dei passanti abbia ritenuto opportuno intervenire. (La Stampa)
Ne parlano anche altri media
Josephine Yole Signorelli, conosciuta in arte come Fumettibrutti, ha raccontato sui suoi social di aver subito una violenza verbale. L’autrice dei celebri romanzi “Romanzo esplicito” o de “La mia adolescenza trans” ha raccontato il momento in cui, mentre si trovava in una fermata dell’autobus di Bologna, un uomo l’ha guardata e in modo sprezzante le ha detto “che schifo”. (Il Fatto Quotidiano)
“Ero al telefono con il mio compagno – continua la ragazza nel video, visibilmente sull’orlo delle lacrime – e lui mi ha proprio detto “Che schifo”. L’artista, donna transgender, stava aspettando l’autobus a una fermata di Bologna, quando un uomo sulla cinquantina l’ha guardata dritta negli occhi e l’ha insultata. (Luce)
«Ero al telefono col mio compagno, aspettavo l’autobus per tornare a casa quando un tizio sulla cinquantina mi ha guardata dritto negli occhi e mi ha detto proprio “che schifo”». (Corriere della Sera)
Nonostante la sua reazione, l'artista ha sottolineato la solitudine dell'esperienza, notando che nessuno dei passanti è intervenuto. La sua denuncia, condivisa sui social, ha suscitato grande solidarietà, con migliaia di commenti di sostegno, ma anche riflessioni sulla difficoltà di molte persone transgender ad affrontare situazioni simili. (La Repubblica)
Josephine Yole Signorelli, in arte Fumettibrutti, acclamata autrice di fumetti e donna trans, denuncia in un video sui social l’aggressione verbale subita nel centro di Bologna, città di studi e d’adozione. (Corriere della Sera)
Nella sua pagina Instagram ha raccontato: “Un tizio mi ha guardata e mi ha detto ‘che schifo’. Io gli ho urlato contro dicendo ‘Ma come ti permetti, ma cosa vuoi’. (Radio 105)