''Sotto le macerie di Gaza'' la serata organizzata da Bicipace per conoscere, pensare e agire

Si terrà mercoledì 4 dicembre alle 21 la serata ”Sotto le macerie di Gaza: dove il diritto internazionale ha abdicato alle sue funzioni” al centro sociale Pertini di Mazzafame a Legnano, per parlare del conflitto in corso in Palestina. Parteciperanno all’evento associazioni, sindacati e partiti politici del territorio. Interverranno Ugo Giannangeli, avvocato penalista e esperto di diritto internazionale, un’attivista di Mediterranea Saving Humans di Milano e dei testimoni oculari della guerra. (LegnanoNews.com)

Su altri media

La senatrice sul Corriere della Sera: "A Gaza sono crimini di guerra e contro l’umanità. I caratteri tipici dei genocidi sono la pianificazione della eliminazione completa dell’etnia e l’assenza di un rapporto funzionale con una guerra" ROMA – “Le parole, a volte, diventano clave”. (Dire)

La senatrice a vita al Corriere della Sera: «Demonizzazione ingiusta dello Stato di Israele e del suo popolo, ma anche controproducente per le prospettive di pace e convivenza». (Lettera43)

Le parole, a volte, diventano clave. Eppure, o ti adegui e ti unisci alla campagna che tende ad imporre l’uso del termine «genocidio» per descrivere l’operato di Israele nella guerra in corso nella Striscia di Gaza, o finisci subito nel mirino come «agente sionista». (Corriere della Sera)

Liliana Segre sulla Palestina: "A Gaza non è genocidio, crimini di guerra di Israele"

"L'abuso della parola dovrebbe essere evitato con estrema cura", ha scritto la senatrice a vita in un intervento sul Corriere della sera ascolta articolo (Sky Tg24 )

«Nella drammatica situazione di Gaza non ricorre nessuno dei due caratteri tipici dei principali genocidi generalmente riconosciuti come tali». Ovvero «il Medz Yeghern degli armeni, l’Holodomor dei kulaki ucraini, la Shoah degli ebrei, il Porrajmos dei rom e sinti, la strage della borghesia cambogiana, lo sterminio dei tutsi in Ruanda». (Open)

L’abuso della parola “genocidio” Liliana Segre sostiene che, nel caso della situazione di Gaza, non si riscontrano i due tratti fondamentali che caratterizzano un “genocidio”: la pianificazione della completa eliminazione di un gruppo etnico o sociale e l’assenza di un rapporto diretto con una guerra. (Virgilio Notizie)