Il turismo in Italia nel 2024

Secondo i dati provvisori dell’indagine Istat “Movimento dei clienti negli esercizi ricettivi”, il terzo trimestre del 2024 registra una diminuzione complessiva rispetto allo stesso periodo del 2023: gli arrivi calano del 3,6% e le presenze dell’1,4%. Le stime mensili mostrano flessioni in ciascuno dei tre mesi analizzati. A luglio, con 17,5 milioni di arrivi e circa 75 milioni di presenze, si osservano diminuzioni rispettivamente del 7,7% e dello 0,8% rispetto al 2023. (idealista.it/news)

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Lo ha certificato l’Istat, annunciando il record storico di 447 milioni di presenze negli esercizi ricettivi della penisola per l’anno 2023. L’economia italiana è sempre più legata al turismo. (il manifesto)

Il turismo in Italia ha vissuto un biennio di luci e ombre. Dopo un 2023 da record, il terzo trimestre del 2024 ha segnato una battuta d’arresto, evidenziando una diminuzione sia negli arrivi che nelle presenze complessive rispetto allo stesso periodo dell’anno precedente. (Economy Magazine)

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Liguria in crescita: nel 2023 più di 16 milioni di turisti visitano la regione

Il turismo nel Veneto continua a battere record, consolidandosi come uno dei principali motori economici della regione. Secondo i dati recentemente diffusi dall'Istat, nel 2023 la regione ha raggiunto circa 72 milioni di presenze, confermandosi come la meta preferita dai turisti, italiani e stranieri. (chioggianotizie.it)

Nonostante la limitata superficie territoriale la Liguria è la decima regione italiana più apprezzata dai viaggiatori, rappresenta il 3,6% del mercato turistico nazionale davanti Piemonte e Sardegna (entrambe al 3,2%), Marche (2,4%), Friuli Venezia Giulia (2,2%), Calabria (1,8%), Abruzzo (1,5%), Umbria (1,4%), Valle d'Aosta (0,8%), Basilicata (0,6%) e Molise (0,1%). (Prima il Levante)

Nel 2023, la Liguria si distingue per un incremento significativo delle presenze turistiche, totalizzando oltre 16 milioni di visitatori. Questo rappresenta una crescita del 4% rispetto all’anno precedente e un aumento del 6,7% rispetto ai livelli pre-pandemia del 2019. (Gaeta.it)