“La legge sull’autonomia è come un abito su misura, ma con alcuni difetti”. Intervista al professor Andrea Giovanardi

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Lep, materie e autonomia: sono sicuramente queste le parole, almeno a livello politico, di questo 2024. Ne è passato di tempo da quando Luca Zaia propose il referendum sull’autonomia in cui i Veneti chiesero a gran voce quella che all’epoca si pensava ancora a quella riforma che potesse essere paragonata al federalismo. Poi alla parola autonomia venne aggiunto anche il termine “differenziata” e le cose cambiarono di molto, con una legge, quella Calderoli, che promette sì l’autonomia, ma certamente non in maniera spinta come quella raccolta nell’idea iniziale. (Qdpnews.it - notizie online dell'Alta Marca Trevigiana)

La notizia riportata su altre testate

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“L'autonomia differenziata faceva parte del programma che il centrodestra ha firmato e sottoscritto e su cui ci si è impegnato di fronte agli italiani”. Così Stefano Benigni, vicesegretario nazionale di Forza Italia, intervenendo a Coffee Break. (Civonline)

Lo straordinario successo della raccolta delle firme sul quesito referendario abrogativo della legge Calderoli ha dato una potente scossa alla politica italiana. Il racconto su queste pagine delle firme raccolte a lido Mappatella ci offre il senso di un evento di popolo, uscito dalla ristretta cerchia del ceto politico e degli esperti. (La Repubblica)

Ma è stata tutt’altro che sola. E se oggi siamo arrivati all’approvazione della Legge Calderoli è solo grazie a una catena di complicità che va indietro negli anni e arriva fino ai nostri giorni e che coinvolge quasi l’intero arco parlamentare, dal PD – quello “renziano” di ieri e quello “schleiniano-bonacciniano” di oggi – a Forza Italia, passando per i “nazionalisti” di Fratelli d’Italia. (Contropiano)

Il comitato promotore che nell’Isola riunisce una trentina di sigle fra partiti, sindacati e associazioni ha annunciato che ai “banchetti” allestiti nelle piazze e nelle varie sedi delle associazioni sono state già raccolte 60 mila firme e altre 43 mila attra… (La Repubblica)

Minuti per la lettura L’Italia si avvia a sfondare quest’anno il tetto dei 3.000 miliardi di stock di debito pubblico accumulato. Dopo una lunga fase di controllo attento sulla dinamica dell’indebitamento, negli anni successivi alla pandemia sono stati sospesi i parametri europei di Maastricht, ora sostituiti dal nuovo patto di stabilità. (Quotidiano del Sud)