Pogacar è più forte di Merckx e Hinault? Cosa dicono numeri e statistiche

Anche ieri, ha vinto lui: al chilometro 57 di una Tre Valli Varesine in versione diluvio universale, Tadej Pogacar ha affiancato l’auto del direttore di corsa concordando lo stop a una classica che in 105 anni si era fermata solo durante le guerre mondiali. E siccome Tadej è il tipo che ci mette la faccia, ha spiegato la decisione in conferenza stampa («La strada era invisibile, rischiavamo di farci male: la morte di Muriel Furrer ai Mondiali ci ha sconvolto») e promesso al patron Renzo Oldani che tornerà a Varese nel 2025 per vincere. (Corriere della Sera)

Ne parlano anche altre fonti

Il ciclismo millesimato 2024 è quello sport in cui quasi 200 corridori partono in ogni gara coltivando grandi sogni e alla fine vince sempre Tadej Pogacar… Non poteva esserci conclusione più iconica e spettacolare di questo nobile Giro di Lombardia. (La Gazzetta dello Sport)

La variabile incerta era il dove, la distanza dall’arrivo in cui assestare il colpo: Tadej Pogacar ieri ha scelto di vincere il suo quarto Giro di Lombardia consecutivo a 48 km dal traguardo, a 6.600 metri dalla cima della ripida Colma di Sormano con uno scatto a cui nessun umano pedalante poteva resistere. (Corriere della Sera)

Il passato si chiama così perché è andato, non significa niente di particolare. Diceva così Remco Evenepoel, allontanando da sé ogni possibile emozione nella convinzione che il distacco mantenga lucidi. (Cicloweb.it)

Ciclismo, Pogacar conquista anche il Lombardia

Fa notizia l'assenza di Pidcock al Lombardia. Il britannico su Instagram ha scritto un post abbastanza polemico nei confronti della sua squadra: "Sono stato tolto dalla lista per il Lombardia. (Sky Sport)

Anche al Lombardia suona l’inno sloveno: Zdravljica, ossia “brindisi”, per il campione del mondo, imprendibile nei 48 km tra la Colma di Sormano e Como. Zdravljica è la hit dell’anno 2024 del ciclismo, la canta Tadej Pogacar che prima le aveva cantate a tutti, come sempre, più di sempre. (la Repubblica)

Ormai per Tadej Pogacar sono finiti gli aggettivi, e paragonarlo ai più grandi di sempre, vedi Eddy Merckx, appare perfino riduttivo. Il fenomeno sloveno ha vinto per distacco anche il giro di Lombardia, piantando in asso il gruppo degli altri migliori, o presunti tali, quando mancavamo 48,5 chilometri alla conclusione della 'classica delle foglie morte’. (Il Centro)