La Svezia vuole pagare i migranti perché tornino nella loro Patria, ma il governo si divide
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Pagare più soldi ai migranti che sono disposti a lasciare la Svezia e tornare nel loro Paese di origine. È questa la proposta del partito di estrema destra Democratici di Svezia (SD), che sta dividendo il governo di Stoccolma. "Crediamo che ci siano molte persone che preferirebbero tornare a casa, ma che potrebbero aver bisogno di un piccolo aiuto lungo il percorso", ha dichiarato Ludvig Aspling, portavoce di Sd, che appoggia esternamente l'attuale governo composto da Moderati, Cristiano Democratici e Liberali. (EuropaToday)
Su altri giornali
Più di 30mila euro per ogni migrante che deciderà di lasciare volontariamente il paese. Tanto è disposto a pagare il governo di Stoccolma per incentivare una parte dei tanti immigrati presenti nel territorio nazionale svedese a fare ritorno nei rispettivi paesi di origine. (Nicola Porro)
Gli immigrati che torneranno volontariamente nei loro paesi di origine dal 2026 avranno diritto a ricevere fino a 350'000 corone. (Corriere del Ticino)
Dare più soldi ai migranti che sono disposti a lasciare la Svezia e tornare nel loro Paese di origine: lo hanno battezzato da tempo con il nome di sussidio di emigrazione volontaria e consiste nell'attuazione di una stretta che la Svezia ha approntato, e ora vuole incrementare, sul controllo (Secolo d'Italia)
“Siamo nel mezzo di un cambiamento di paradigma nella nostra politica migratoria”, ha detto il ministro delle migrazioni, Johan Forssell. Lo ha dichiarato il governo svedese (sostenuto dai Democratici Svedesi, schieramento anti-immigrazione). (RSI.ch Informazione)
Il governo vuole puntare sul rimpatrio volontario e per questo motivo ha deciso di aumentare a 350 mila corone svedesi, circa 30 mila euro, la somma destinata a ogni richiedente asilo che deciderà volontariamente di lasciare il Paese scandinavo. (il Giornale)
Nel corso di una conferenza stampa il ministro della Svezia per le Migrazioni, Johan Forssell, ha spiegato che il provvedimento riguarderà i migranti che torneranno nei loro Paesi di origine dal 2026. (ilmessaggero.it)