Bruxelles nel pantano
Bruxelles nel pantano L’anomala maggioranza che appoggia Ursula (popolari, socialisti e liberali) s’è impantanata tra veti reciproci sui 27 commissari che dovrebbero metterla in pista e accelerare. Il taccuino di Guiglia. Il calendario è impietoso. Sono passati più di cinque mesi dal voto europeo del 6 giugno e quattro dalla rielezione di Ursula von der Leyen il 18 luglio alla presidenza della Commissione, il motore dell’Unione europea: propone le leggi assicurandone il rispetto, oltre ad attuare la politica e il bilancio dell’Ue. (Start Magazine)
Su altri media
A causa delle defezioni dei Verdi e di una parte dei socialisti e liberali, la nuova Commissione non avrà i 401 voti che Ursula von der Leyen aveva ottenuto a luglio. Ecco perché. Estratto dal Mattinale Europeo. (Start Magazine)
Che ha messo in luce tutte le fragilità dell’Ue in questa delicata fase storica, dove una serie di scelte discutibili di von der Leyen non fanno altro che aumentare le incertezze legate al ritorno di Donald Trump alla Casa… (La Stampa)
Per evitare che il settore dell’automotive resti impantanato in una crisi potenzialmente esplosiva, è necessaria maggiore flessibilità nell’applicazione delle norme e bisogna attivare la leva finanziaria, magari anche attraverso gli incentivi, ma a patto che si privilegi l’acquisto di mezzi “Made in EU”. (La Stampa)
L’unica variazione vera è che è stata tolta qualche delega al commissario scelto da Viktor Orban (che si era mostrato inadatto in maniera imbarazzante ad occuparsi di alcuni temi che riguardano i diritti delle persone). (EuNews)
Lombardia Style svela la nuova campagna promossa dal regista Paolo Zambaldi, che conclude un viaggio tra le 12 province della Lombardia. (La Verità)
Il prezzo del compromesso sono due ipoteche. E non è mai un buon viatico quando un contratto che deve essere solido e resistente come quello che dà il via al governo dell’Unione europea nasce con queste premesse. (Quotidiano del Sud)