L'allarme dell'Interpol: le armi inviate all'Ucraina finiranno alla criminalità organizzata
In occasione di una conferenza presso l’Anglo-American Press Association, il Segretario generale dell’organizzazione poliziesca Juergen Stock ha infatti rivelato alcune sue preoccupazioni, sostenendo con determinazione che le armi consegnate in Ucraina finiranno prima o poi in mano alla criminalità organizzata.
I criminali stanno in questo momento – anche ora che stiamo parlando – facendo sforzi per ottenerle», ha dichiarato Stock senza mezzi termini
Non è una teoria da pacifisti, anche l’International Criminal Police Organization (Interpol) la vede allo stesso modo. (L'INDIPENDENTE)
Su altri giornali
Sul tema, già alcuni giorni fa, a parlare è stato un contractor, Jeffrey Morgan Hunter, già esperto di guerra nei Balcani. Questo dato è utile per collocare un allarme proveniente da Europol: in mano a chi finiscono le armi inviate dall’Occidente? (Notizie - MSN Italia)
Inizialmente Kiev chiedeva armi anticarro e antiaeree a corto raggio per fermare l’offensiva russa, armi con gittata cortissima o di pochi chilometri, gli Stinger o i Javelin. Perfino Kiev ammette estreme difficoltà nel Donbass per le quali chiede all’Occidente nuove armi, possibilmente a lungo raggio. (Il Fatto Quotidiano)
"I gruppi criminali - ha aggiunto il numero uno dell'Interpol - cercano di sfruttare queste situazioni caotiche e la disponibilità di armi, anche quelle utilizzate dai militari e anche le armi pesanti. (EuropaToday)
“Anche le armi usate dai militari, le armi pesanti, saranno disponibili sul mercato criminale” – ha avvertito Stock –“i criminali di cui sto parlando operano a livello globale, quindi queste armi verranno scambiate tra i continenti”. (Analisi Difesa)
«L'ampia disponibilità di armi nel conflitto in corso porterà alla proliferazione di armi illecite nella fase successiva al conflitto», ha detto Stock, citato dai media internazionali. Venerdì 3 Giugno 2022, 09:18 - Ultimo aggiornamento: 09:38. (ilmessaggero.it)
L’invio delle armi occidentali a Kiev desta preoccupazione ora anche all’Europol. Per questo, l’agenzia dell’Unione europea per la cooperazione tra le forze dell’ordine, con la sua direttrice esecutiva, Catherine De Bolle, ha deciso di istituire una vera e propria commissione internazionale per monitorare le attività terroristiche intorno […] (Il Fatto Quotidiano)