Dazi USA, l'export italiano sotto pressione
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La recente elezione di Donald Trump alla presidenza degli Stati Uniti ha riacceso il dibattito sui potenziali dazi doganali che potrebbero essere imposti sulle merci europee, con particolare preoccupazione per il settore vitivinicolo italiano. Gli Stati Uniti rappresentano infatti il principale mercato di destinazione per l'export italiano, e l'introduzione di nuovi dazi potrebbe avere ripercussioni significative sull'economia del Paese.
Nel terzo trimestre del 2024, l'Eurozona ha registrato una crescita modesta del PIL, pari al +0,4% rispetto al trimestre precedente. In particolare, la Francia ha visto un incremento dello 0,4%, la Spagna dello 0,8% e la Germania dello 0,2%. Tuttavia, l'incertezza legata alle politiche commerciali statunitensi potrebbe influenzare negativamente le prospettive di crescita futura.
La Valle d'Aosta, una delle regioni italiane più attive nell'export verso gli Stati Uniti, sta valutando strategie di internazionalizzazione e competitività delle imprese locali. Lo studio approvato dalla Giunta regionale, redatto da Promos Italia e dal Centro studi Tagliacarne, mira a individuare soluzioni per mitigare l'impatto dei potenziali dazi.
Il settore vitivinicolo, in particolare, è tra i più preoccupati. Gli Stati Uniti sono il primo mercato di destinazione per il vino italiano, e l'introduzione di dazi potrebbe ridurre significativamente le esportazioni, mettendo a rischio numerose aziende e posti di lavoro.