Le bombe su Unifil? Per qualcuno solo "un dettaglio"...

La reazione della stampa italiana agli attacchi israeliani contro le basi ONU in Libano, parte della missione UNIFIL, è l'ennesimo esempio di come il discorso pubblico nel nostro Paese sia dominato da una narrazione ben precisa, asservita agli interessi occidentali e incapace di riconoscere la gravità dei crimini commessi da Israele. I media si affrettano a minimizzare l'accaduto, come dimostra (Inside Over)

Ne parlano anche altre testate

"Il conflitto attuale tra Hezbollah e Israele non è solo un conflitto tra i due paesi. Quindi la responsabilità è di tutti". (la Repubblica)

Sassari «La città è vicina a tutte le donne e gli uomini della Brigata Sassari impegnati in Libano». (La Nuova Sardegna)

Cambiano per ogni missione, decidono vita, morte e chance di sopravvivenza dei nostri soldati all'estero. Aprire il fuoco a pochi metri di distanza, quando la minaccia è già troppo vicina. (ilmessaggero.it)

L’Onu non cede a Israele. I soldati restano in Libano

Un altro casco blu è stato ferito nel sud del Libano, è il quinto in due giorni. Lo fa sapere l'Unifil: "Ieri sera, un peacekeeper presso il quartier generale dell'Uifil" a Naqura "ha subito colpi di arma da fuoco a causa di attività militari in corso nelle vicinanze... (Tiscali Notizie)

In un comunicato ha precisato di aver bombardato con "una salva di missili una base situata a sud di Haifa, colpendo una fabbrica di materiali esplosivi". (Fanpage.it)

L’Unifil resiste, anche se deve registrare il suo quinto ferito in pochi giorni, e danni sempre più gravi alle sue strutture. Il governo libanese riceve il presidente del Parlamento iraniano Mohammed Bagher Ghalibaf e rilancia la richiesta di un cessate il fuoco, nel rispetto della risoluzione Onu 1701, una prima, timida pressione su Hezbollah, perché la 1701 prevede il suo ritiro oltre i… (La Stampa)