Perché la web tax della finanziaria 2025 spaventa tutti
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L'Italia sta per cambiare le regole della Digital services tax, la tassa sui servizi digitali, nota anche come web tax nel linguaggio comune. Fino a oggi, solo i colossi del web come Google o Meta dovevano pagarla, ma da gennaio 2025 il governo vuole estenderla a tutte le aziende che offrono servizi su internet nel nostro paese, eliminando le attuali soglie di fatturato globale e locale. Una decisione che sta facendo tremare il mondo tecnologico italiano. (WIRED Italia)
Se ne è parlato anche su altre testate
Si tratterebbe di una forte penalizzazione per il settore, particolarmente per le piccole e medie imprese e le start-up. Preoccupazione da parte della Cna per la proposta governativa di estendere la "web tax" a tutte le imprese italiane che operano nel settore digitale, senza più limiti di fatturato. (il Resto del Carlino)
ANSO contro la web tax: “La norma sull’imposta sui servizi digitali è sbagliata”. (Il Capoluogo)
«La decisione del Mef» di istituire una web tax «ha un suo fondamento dal punto di vista finanziario ma io personalmente avrei fatto qualche ragionamento in più e credo che il ministro Giorgetti stia valutando una sorta di progressione di tassazione». (Agenparl)
Il riconoscimento ha una particolare importanza perché è raro che venga conferito a personalità non irlandesi. (Frosinone News)
Ma con l’allargamento della web tax e l’innalzamento della tassazione sulle cripto-attività dal 26% al 42% i morti che parlano rischiano di essere due: i consumatori e le aziende più innovative. "E io pago", come diceva Totò in 47 morto che parla. (QUOTIDIANO NAZIONALE)
Doppia sorpresa dal governo per il mondo dell’editoria. (Italia Oggi)