Bloomberg, Berlino presa alla sprovvista da Unicredit

La mossa a sorpresa di Unicredit, che ha acquistato la quota del 4,5% in Commerzbank messa in vendita dal governo tedesco, ha preso alla sprovvista Berlino e sta mettendo in difficoltà il cancelliere tedesco Olaf Scholtz. Lo scrive Bloomberg, che cita fonti a conoscenza del collocamento. Il governo tedesco, che non aveva sentore del blitz della banca italiana, si aspettava una vendita frazionata tra diversi investitori mentre Unicredit, che ha offerto un premio sui valori di Borsa in operazioni che generalmente si chiudono a sconto rispetto ai prezzi di mercato, ha sbaragliato tutti. (Tuttosport)

Ne parlano anche altre testate

All’indomani del blitz di Unicredit, salita al 9% di Commerzbank, arrivano le reazioni in Germania, rimasta all’oscuro fino all’ultimo della manovra. (Milano Finanza)

La metà circa delle azioni è stata acquistata sul mercato. Il resto, pari al 4,49% del capitale totale, direttamente dal governo di Berlino, che ne deteneva oltre il 15% ma da tempo si era detto intenzionato a ridurre la sua partecipazione. (TGR Lombardia)

"Dopo un lungo e drastico processo di ristrutturazione, che ha incluso aumenti di capitale, cessioni di attività e de-risking,è tornata sulla scena europea come uno degli attori più attivi per il potenziale consolidamento del mercato bancario europeo". (LA STAMPA Finanza)

Andrea Orcel, versione «supersonic man» (copyright Mediobanca), gioca d’attacco e, ritenendo maturi i tempi, muove il suo cavallo sullo scacchiere del risiko bancario. La “sua” Unicredit dopo aver costruito sul mercato - anche con l’ausilio di derivati – una posizione del 4,5% nel capitale di Commerzbank, si è aggiudicata un altro 4,5% dell’istituto tedesco in occasione del collocamento a… (La Stampa)

(Monrealelive.it) (Monrealelive.it)

Commerzbank, Unicredit e il risiko bancario: il capo Manfred Knof ha risollevato l’istituto tedesco dalla soglia del baratro nel 2009. E ora se ne va. La banca è decisamente migliorata, ma arrivano i venti contrari: la debolezza dell’economia della Germania, i maggiori accantonamenti per perdite su prestiti, il calo dei tassi in vista e poi i problemi in Russia e Polonia (FIRSTonline)