Migranti, ira delle toghe. Un caso col Consiglio d'Europa, interviene Mattarella
Se non è guerra, ci somiglia molto. Dopo le accuse reciproche e pubbliche dell’ultima settimana — in un clima di altissima tensione che covava da tempo ma che è arrivato al culmine a seguito della decisione del tribunale di Roma di bloccare il trattenimento di 12 migranti nel centro per i rimpatri in Albania — tra magistratura e politica è veramente scontro aperto. Istituzionale, visto che tutti i togati del Csm (con l’eccezione della componente che fa riferimento all’area del centrodestra) hanno depositato la richiesta di apertura di una pratica a «tutela dell’indipendenza dell’autonomia dei magistrati», mentre il governo ricorreva in Cassazione contro la decisione del tribunale di Roma sul caso Albania. (Corriere Roma)
Su altri giornali
Le politiche migratorie, o più propriamente le politiche di difesa dall’immigrazione, applicate con maggiore o minore durezza da tutti i paesi europei non sono che una crudele messa in scena. Crudele perché provocano innumerevoli morti e sofferenze, messa in scena perché impraticabili, inadeguate, economicamente insostenibili, o del tutto inefficaci. (il manifesto)
Torniamo sul decreto, con il quale il Tribunale Civile di Roma non ha convalidato il trattenimento di 12 egiziani e bangladini, ospitati nel CPR in Albania. (Nicola Porro)
– “Il giudice, in questo caso del Tribunale di Roma, deve motivare in modo esauriente, completo e relativo al caso concreto la ragione per cui quella determinata persona provenga da un Paese che non è considerato sicuro in relazione alle sue particolari situazioni soggettive e oggettive. (Agenzia askanews)
Il nuovo decreto legge alza solo l’asticella dello scontro mediatico tra governo e magistratura”, parla l'avvocato Salvatore Fachile, uno dei legali dei migranti prima trasferiti in Albania e poi ricondotti a Bari. (Fanpage.it)
Giovedi scorso ho ospitato a Piazzapulita il ministro dell’Interno Matteo Piantedosi. Ciò che più mi ha colpito della sua posizione è il ruolo residuale che egli assegnava alla magistratura nella vicenda. (Elle)
E lì, secondo la vulgata di destra, si annidano le infide toghe rosse che stanno sabotando la politica del governo Meloni a contrasto dell’immigrazione clandestina. Ecco perché il decreto non solo definisce meglio il perimetro dei Paesi cosiddetti Sicuri, togliendone 3 dai 22 iniziali, e si passa da un decreto legislativo a una norma primaria. (La Stampa)