Entrate, dopo le dimissioni di Ruffini gara a due per la successione: scelta interna o un generale

Entrate, dopo le dimissioni di Ruffini gara a due per la successione: scelta interna o un generale
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Il Sole 24 ORE SPORT

La successione di Ernesto Maria Ruffini ripropone, in chiave aggiornata e con sfumature politiche tutte interne alla coalizione di governo, l’eterna questione “duale” dell’amministrazione fiscal/tributaria, da un lato l’agenzia delle Entrate, dall’altro - allo stesso tempo alternativo e complementare - la Guardia di Finanza. L’opzione uno ha il nome di Vincenzo Carbone , attuale Vicedirettore Capo Divisione Contribuenti, nominato lo scorso febbraio proprio da Ruffini, forte di una carriera trentennale molto apprezzata nell’Agenzia, spesa sia in ambito regionale sia centrale. (Il Sole 24 ORE)

La notizia riportata su altri giornali

"Se chiediamo chi è il direttore dell’Agenzia delle entrate, nessuno risponde con un nome preciso - ha spiegato il sondaggista Antonio Noto in un'intervista rilasciata al Foglio -. (Liberoquotidiano.it)

Nella terna dei papabili nella corsa a direttore dell'Agenzia per il dopo Ruffini c'è quindi anche Gabriella Alemanno, 69 anni, che ora è commissario alla Consob. I fratelli Alemanno hanno origini salentine (genitori di Gallipoli e Monteroni). (quotidianodipuglia.it)

Fare presto. E rilanciare la visione di un fisco "amico", non ostile ai contribuenti. (ilmessaggero.it)

Ruffini si dimette, polemica la Lega: «Buona fortuna, lontano dai portafogli degli italiani»

Ha parlato anche col viceministro Maurizio Leo e ricevuto molti attestati di stima e solidarietà, in particolare dal centrosinistra. Ieri Ernesto Maria Ruffini ha incontrato il ministro dell’Economia, Giancarlo Giorgetti, riconfermandogli le dimissioni dal vertice dell’Agenzia dell’Entrate. (Corriere della Sera)

ROMA. La stima personale e professionale della premier Giorgia Meloni nei suoi confronti riferiscono sia intatta, però da Palazzo Chigi non hanno preso bene l’intervista rilasciata dal qua… (La Stampa)

Indispettiti gli esponenti dei partiti di maggioranza, cauti o perfino freddi quelli del centro, polemici, ma con il centrodestra, gli accenti da sinistra. (Corriere della Sera)