La Sapienza saluta Luca Serianni: il 25 luglio la camera ardente nella Facoltà di Lettere e filosofia
I funerali si terranno martedì 26 luglio, alle 10, nella chiesa di Santa Maria Regina Pacis, in piazza Regina Pacis, 13, a Ostia.
Roma – La camera ardente per l’illustre linguista Luca Serianni, morto il 21 luglio 2022 (leggi qui), all’età di 74 anni, verrà allestita all’Università La Sapienza di Roma.
Il docente era stato investito mentre attraversava la strada sulle strisce pedonali a Ostia (leggi qui), dove viveva
“La Sapienza saluta Luca Serianni. (Il Faro online)
La notizia riportata su altri media
Naturalmente, come aveva promesso, venne, anzi ritornò a Messina, dove era stato dal 1976/77 al 1979/80 giovane professore “incaricato”. Tornando al ricordo torinese, mi avvicinai a quell’autorevole trio e mentre salutavo i professori Sabatini e Coletti, mi presentai al professor Serianni. (Gazzetta del Sud - Edizione Messina)
Stasera alle ore 20.50 su Tv2000. Era il giugno del 2017, quel suo discorso, durato oltre un’ora come tutte le sue seguitissime lezioni, andò avanti punteggiato da continui, fragorosi, applausi (La Gazzetta del Mezzogiorno)
Bisogna lavorare per obiettivi – ha sottolineato Rizzo – e gli obiettivi di un’azienda sanitaria sono sostanzialmente i pronto soccorso e l’emergenza urgenza (il 118). Mentre, infatti, le carenze e le disfunzioni dei reparti sono dilatate nel tempo, quelle del pronto soccorso sono amplificate, anche per il fatto che è costretto a fronteggiare situazioni che non dovrebbero arrivarvi”. (Quotidiano online)
Camera ardente lunedì 25 luglio dalle 18 alle 20 presso l'Aula I della Facoltà di Lettere e filosofia", scrive l'Università capitolina. Serianni, nato a Roma nel 1947, si è formato alla scuola di Arrigo Castellani, laureandosi in Lettere nel 1970 alla Sapienza (Repubblica Roma)
Serianni è stato un maestro in questo nostro tempo spaesato che perso i maestri, ma ha bisogno di riscoprirli, come scrive Gustavo Zagrebelsky. Serianni, ricco di cultura, di riconoscimenti accademici, stimato conferenziere, autore di testi di successo, era un uomo povero e semplice: sì di una povertà francescana. (Avvenire)
Fu direttore delle riviste “Studi linguistici italiani” e “Studi di lessicografia italiana”. Fu professore di Storia della lingua italiana presso le Università di Siena, L’Aquila, Messina e La Sapienza, prima di andare in pensione nel 2017. (Terre Marsicane)