Ci sarà un prima e un dopo il caso Gisèle Pelicot: ora si tolga alle vittime l’onere della prova

Grazie, Gisèle Pelicot, per aver affrontato il processo con determinazione, a testa alta e a porte aperte. Per aver mostrato a tutti e tutte che il male non ha le sembianze di un mostro: è comune, ordinario, persino banale. Si nasconde nella quotidianità, e perciò è anche più difficile da riconoscere. A Mazan, piccolo paese della Francia, 51 uomini, di età compresa tra i ventisei e i settant’anni, appartenenti a varie estrazioni sociali, stati civili e occupazioni, sono stati imputati e condannati per aver partecipato consapevolmente allo stupro sistematico di una donna, Gisèle, che per dieci anni, è stata drogata dal marito Dominique, anche lui condannato, e offerta, a sua insaputa, a decine di sconosciuti reclutati online. (Il Fatto Quotidiano)

Ne parlano anche altri giornali

Il paradosso di Gisèle Pelicot è di essere diventata, suo malgrado, una star mondiale, ammirata per le doti straordinarie di coraggio e dignità, imprevedibile donna copertina 72enne su decine di giornali di ogni Paese, dal Vogue tedesco al comunista L’Humanité, ma in virtù di un processo dove lei ha voluto sottolineare e denunciare «la banalità dello stupro» e della sua storia, l’ordinarietà delle violenze subite e anche di coloro che le hanno commesse: il marito coetaneo tecnico informatico poi pensionato, ma anche gli altri 50 uomini della porta accanto. (Corriere della Sera)

«Merci Gisèle» è scritto su uno striscione appeso nella notte sulle antiche mura della città dei Papi. Gisèle Pelicot arriva scortata da agenti, tra la folla che l’applaude. (la Repubblica)

Dominique Pelicot è stato condannato al massimo della pena, 20 anni di carcere, per gli stupri aggravati contro l'ex moglie Gisèle Pelicot, nel processo sugli stupri di Mazan, che si chiude oggi ad Avignone. (L'HuffPost)

Una storia che ha sconvolto la Francia. E la nuova Marianna è un'eroina globale

Condannato a 20 anni Dominique Pelicot per stupro aggravato e altri reati. L'uomo era accusato di avere drogato la moglie Gisèle, 72 anni come lui, per quasi un decennio col fine di violentarla e farla violentare de decine di uomini mentre lei si trovava in stato di incoscienza. (Liberoquotidiano.it)

Dominique Pelicot è stato condannato al massimo della pena, 20 anni di carcere, per gli stupri aggravati contro l'ex moglie Gisèle Pelicot, nel processo sugli stupri di Mazan, che si chiude oggi ad Avignone. (IL GIORNO)

Dopo la sentenza (storica) e la parole dei giudici, è la vittima che parla. Da settimane seguono il viatico di Gisèle Pelicot, la 72enne riuscita a ribaltare la psicologia della violenza sessuale attraverso ciò che l'accusa ha definito un «testamento per le generazioni future»: non è la vittima a doversi vergognare, ma lo stupratore. (il Giornale)