"Ruffini lascia l'Agenzia delle Entrate: ripercussioni sulla politica centrista"
Ernesto Maria Ruffini lascia l’Agenzia delle Entrate e al centro si riaccende la partita. La necessità di aggregare le forze moderate arriva da più parti. C’è chi cerca un federatore di una galassia sfaccettata e conflittuale. Chi, nel centrosinistra, ipotizza una Margherita 2.0. E chi guarda con favore alla nascita di un partito di ispirazione cattolica, che si posizioni stabilmente in coalizione accanto ai dem. (Il Sole 24 ORE)
Ne parlano anche altre testate
Grandi lavori in corso al centro, come sempre dal 1994, quando Berlusconi introdusse con un colpo di mano il bipolarismo nel nostro Paese. È vero che un Paese come l'Italia lo puoi condurre solo stando almeno verso il centro, ma elettoralmente parlando il centro-centro dal 1994 è un non-luogo, o quantomeno un luogo che non può avere ambizioni di regia. (il Giornale)
Così a Rai Radio1, ospite di Un Giorno da Pecora, il sindaco di Benevento ed ex ministro Clemente Mastella. Vi sembra normale?”. (anteprima24.it)
Nessuna ambulanza in giro, solo un tizio in piedi, che saltella per scaldarsi dal freddo delle prime ore del giorno, e un altro, con una tuta giallo fluorescente, che spazza dei vetri in terra, immagino quelli dei finestrini del lato appoggiato all’asfalto. (MOW)
Il mondo cattolico democratico si trova sguarnito e potrebbe essere lui il federatore. (La Gazzetta del Mezzogiorno)
Il sindaco Beppe Sala su Repubblica si inserisce nel toto leader o «federatore» del centro che dir si voglia - occupato nei giorni scorsi dal direttore dell'Agenzia delle Entrate Ernesto Maria Ruffini - e Renzi prima fa presente «con tutto quello che sta accadendo nel mondo, noi discutiamo di Giuseppe Conte e Sala. (il Giornale)
Perfetto interprete, sembrò a qualcuno, delle esigenze di quell’elettorato che non si sentiva rappresentato dai vecchi e nuovi populisti arrembanti: Renzi, Berlusconi, Salvini e Grillo. (il manifesto)