Tutor 3.0, «Su alcune tratte -20% di transiti oltre i limiti»: i dati di Autostrade
Dopo il lancio dei nuovi tutor 3.0 in autostrada, ASPI ha monitorato i dati dei sistemi di sicurezza e ha evidenziato gli effetti positivi in alcune tratte del territorio Lo scorso 7 marzo sono stati lanciati i nuovi tutor 3.0, dei sistemi che permettono di rilevare la velocità media degli automobilisti in autostrada. I tratti autostradali scelti sono 26, dislocati in svariati punti del territorio italiano. (Moveo)
La notizia riportata su altri giornali
La nuova release 3.0 nasce come un'evoluzione del sistema precedente e opera nello stesso modo: rileva le velocità medie su un tratto di vari chilometri tra due portali e di recente è stato attivato su alcune tratte dove non c’era, in particolare su 26 tratte autostradali strategiche, tra cui la A1 Milano-Napoli, la A9 Lainate-Como-Chiasso, la A11 Firenze-Pisa Nord, e molte altre. (Automoto.it)
A differenza degli autovelox, che misurano la velocità istantanea, è più difficile da aggirare o contestare. Questo sistema avanzato di controllo della velocità, sviluppato da Autostrade per l'Italia e dalla Polizia di Stato sulla piattaforma tecnologica Navigard, mira a migliorare la sicurezza sulle autostrade. (Geopop)
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Lo riporta il Corriere di Rieti: il tratto autostradale tra Castelnuovo di Porto e Settebagni sulla Diramazione Roma Nord (utilizzata costantemente dai pendolari reatini) sarà costantemente monitorato dal sistema Tutor, con un’attivazione permanente per il controllo della velocità. (Rieti Life)
Molti lettori ci chiedono come funzionano e quali infrazioni rilevano i Tutor 3.0, installati nel 2025 su diverse autostrade italiane. Hanno ragione a preoccuparsi, perché questi nuovi sistemi di monitoraggio non controllano solo gli eccessi di velocità, ma anche parecchie altre infrazioni commesse durante la circolazione stradale. (La Legge per Tutti)
Controllati 16 tir, con 9 contestazioni amministrative, 2 patenti e 2 carte di circolazione ritirate, e alla verifica di irregolarità legate alla normativa Ard (Accord Dangereuses Route) sul trasporto merci pericolose. (La Stampa)