Il coraggio (e la lezione) di Gisèle diventata un’icona in tutta Europa

Non ha voluto cambiare nome Gisèle. È rimasta Pélicot, ha mantenuto il nome da sposata, quello del marito che l'ha violentata e fatta violenta. «Ma è anche il nome dei miei nipoti, e io voglio che siano orgogliosi del loro nome, voglio rendere giustizia a questo nome, non lasciarlo nel fango di quello che ha fatto Dominique Pelicot, voglio che siano fieri di essere Pélicot, come Gisèle Pélicot. Gisèle aveva scelto la luce, quattro mesi fa: le luci delle telecamere, la pubblicità delle udienze, le porte aperte. (ilmessaggero.it)

Su altri giornali

Il verdetto per Dominique Pelicot, 72 anni, è stato letto dal giudice capo del tribunale di Avignone, Roger Arata. La sentenza, che può arrivare fino a 20 anni di reclusione, non è ancora stata pronunciata; verrà resa nota in un secondo momento. (rsi.ch)

PARIGI Dominique Pelicot, il principale imputato nel processo per gli stupri di Mazan, è stato riconosciuto colpevole dal tribunale di Avignone. Nel corso della mattinata verranno precisate le pene nei confronti suoi e dei co-imputati (la procura ha chiesto vent'anni). (Corriere della Sera)

“Aprendo le porte di questo processo, lo scorso 2 Settembre, ho voluto mettere la società nelle condizioni di seguirne i dibattimenti. Non mi sono mai pentita di questa decisione”. Ha mantenuto fino all'ultimo la sua lucidità composta Gisèle Pelicot, anche nella prima dichiarazione pubblica all'uscita dell'aula del tribunale dopo che corte di Vaucluse (Avignon) ha annunciato il verdetto nel famoso “processo di Mazan”. (Valigia Blu)

Una storia che ha sconvolto la Francia. E la nuova Marianna è un'eroina globale

Una prassi talmente ben collaudata da ispirare uno dei 50 stupratori che ha pensato di drogare la propria di moglie offrendola pure a Dominique Pelicot. La violenza subita per oltre dieci anni da Gisèle Pelicot non è risarcibile né riparabile. (il manifesto)

Pelicot si è dichiarato colpevole di aver drogato e violentato la moglie per quasi un decennio, invitando a casa loro altri uomini conosciuti online per fare lo stesso. PUBBLICITÀ (Euronews Italiano)

Dopo la sentenza (storica) e la parole dei giudici, è la vittima che parla. Ad ascoltarla, all'uscita dal tribunale scortata dalla polizia, c'è una folla di uomini e donne. (il Giornale)