Stellantis e l’auto si fermano: il 18 ottobre sciopero generale del settore automotive. Ecco perché
Il 18 ottobre 2024, il settore automobilistico italiano si fermerà per uno sciopero generale di otto ore. La manifestazione a Roma, indetta da Fim, Fiom e Uilm, coinvolgerà i lavoratori di Stellantis e delle aziende della componentistica. Al centro delle proteste ci sono la difesa dell’occupazione e la richiesta di interventi strutturali per garantire un futuro al settore Era previsto e alla fine è arrivato: il 18 ottobre 2024 l’intero settore automobilistico italiano si fermerà per uno sciopero generale di otto ore. (FIRSTonline)
La notizia riportata su altri media
“Ci fanno recuperare il giorno perso giovedì scorso – esordisce un operaio della Lastratura – ma la situazione è difficile da leggere e complessa da spiegare”. (Basilicata24)
Continua il periodo nero per il settore automotive, con pesanti ricadute anche in Molise. Lo stabilimento Stellantis di Termoli sarà in cassa integrazione per l’intera settimana dal 14 al 20 ottobre 2024. (Primonumero)
In Ciociaria si prospetta un lungo autunno caldo per il mondo del lavoro. Nella sostanza dei fatti ci sarà un taglio del personale di circa il 30% sui 93 addetti che ormai da tempo sono soggetti a lunghi periodi di ammortizzatori sociali. (ilmessaggero.it)
PREMIER LEAGUE, 6A GIORNATA: RISULTATI E CLASSIFICA – Non facile trasferta per il Manchester City che pareggia a Newcastle dopo essere passato in vantaggio con Gvardiol, subisce il rigore trasformato da Anthony Gordon nella ripresa. (Europa Calcio)
Questo exploit ha permesso al Chelsea di vincere la partita con un punteggio di 4-2, nonostante un inizio difficile con il Brighton in vantaggio. Cole Palmer, giovane talento del Chelsea, ha recentemente attirato l’attenzione su di sé con una prestazione straordinaria contro il Brighton. (Europa Calcio)
Il settore automotive italiano continua a vivere una fase di profonda crisi, con Stellantis al centro delle problematiche produttive e occupazionali: lo sciopero indetto dai sindacati per il 18 ottobre (come protesta contro le difficoltà che interessano gli impianti e contro il rischio di eventuali licenziamenti di massa) ne è un chiaro campanello d’allarme. (PMI.it)