Alitalia, Uiltrasporti: Governo intervenga per estendere cassa integrazione dopo avvio delle procedure di licenziamento. Non consentiremo di lasciare per strada oltre 2200 lavoratori

“Il Ministero del Lavoro convochi subito le parti sociali e predisponga al più presto una proroga del decreto di cassa integrazione per le lavoratrici e i lavoratori ancora in forza in Alitalia in AS, non si possono lasciare oltre 2200 persone per strada e non lo consentiremo”. Questo il grido di allarme lanciato al Governo dalla Uiltrasporti dopo l’avvio delle procedure di licenziamento per 2245 lavoratori di Alitalia e Alitalia City Liner. (Uiltrasporti)

Se ne è parlato anche su altri media

Califano: “La Regione deve essere parte in causa di questo percorso per tutelare migliaia di famiglie del nostro territorio” Licenziamenti Alitalia, presentata mozione per estendere la Cig ai 2250 dipendenti (Fiumicino Online)

L’azienda ha anticipato i tempi, lasciando un ampio margine rispetto alla fine della CIGS prevista il 31 ottobre prossimo, rilanciando di fatto la questione che vede 2300 lavoratori messi fuori dal ciclo produttivo, senza avere alcun requisito pensionistico. (USB)

Per Fabrizio Cuscito, coordinatore nazionale Trasporto aereo della Filt Cgil, è indispensabile prorogare la cassa integrazione finché i lavoratori non saranno totalmente riassorbiti dalla nuova compagnia. (Collettiva.it)

Uilt, da Alitalia procedura di licenziamento per 2200 lavoratori

– “Come cittadina di questo Comune e come assessore al Lavoro seguo da vicino e con profonda preoccupazione l’evolversi della questione Alitalia. (Il Faro online)

I commissari straordinari delle due società hanno dichiarato che non c'è più alcuno spazio di manovra per le trattative. Il licenziamento arriverà per 2.198 dipendenti Alitalia e per 47 dipendenti Cityliner. (QuiFinanza)

Lo afferma la Uiltrasporti rivolgendosi al governo, facendo sapere dell'avvio delle procedure di licenziamento per 2.245 lavoratori di Alitalia (2.198) e Alitalia City Liner (47), comunicata in una lettera datata 7 luglio. (QUOTIDIANO NAZIONALE)