Hey Joe | Claudio Giovannesi, il ritorno di James Franco e un film da vedere
ROMA – Vittime di guerra. Non soltanto i corpi martoriati, che affollano i campi e i mari di battaglia, impossibilitati a far ritorno. Ma anche coloro che la porta di casa l’hanno raggiunta nuovamente, feriti nell’animo, nella memoria e ancora sui corpi, tappezzati di cicatrici, che un po’ ricorderanno la morte e un po’ ricorderanno l’amore. Quello repentino, necessario e intenso, capace di alleviare i dolori e l’isolamento della guerra, più di ogni altra cosa. (The Hot Corn Italy)
Su altre fonti
A 5 anni da La paranza dei bambini Claudio Giovannesi torna a Napoli con Hey Joe, recuperando solo in parte il filo della pellicola precedente con una storia che richiama assieme padri e figli lontani e sconosciuti, mettendoli di fronte all’insensatezza della Guerra e alle proprie responsabilità. (Spettacolo.eu)
Maurizio Braucci, ispirato dai tanti racconti sulla vicenda, ha realizzato con Claudio Giovannesi la sceneggiatura di Hey Joe, racconto di uno di questi militari che a distanza di un quarto di secolo decide di tornare a Napoli per ritrovare il figlio che non aveva mai conosciuto. (Ciak Magazine)
Era nell'esercito alleato nel 1943 a Napoli, città distrutta dalle bombe, poverissima, dove le donne si prostituivano per sopravvivere. Da veterano, dopo aver combattuto in Vietnam, torna in Italia nei primi anni Settanta per riprendersi suo figlio, nato dalla relazione con una ragazza napoletana. (il Dolomiti)
E' stato presentato alla Festa di Roma "Hey Joe" di Claudio Giovannesi, un racconto pieno di tenerezza che si lascia seguire con facilità. Siamo a Napoli nel 1944, Dean, un giovane marinaio americano, si innamora di Lucia. (La Stampa)
Un padre, un figlio e le macerie private e pubbliche della guerra che si propagano nel tempo. Al suo quinto lungometraggio di finzione, Claudio Giovannesi si confronta con una materia tanto elevata quanto complessa, che si articola in un melodramma ad alto tasso emotivo immerso nelle radici criminali della Napoli degli ultimi: gli eredi delle miserie umane del 1944 ritrovati a inizio anni ’70. (Il Fatto Quotidiano)
Voleva l’ineffabile Alexander Pope, “il mare unisce i paesi che separa”. (Il Fatto Quotidiano)