Che cinema: dopo Sangiuliano, registi all’assalto dei soldi pubblici

Sulla telenovela Sangiuliano, arrivano oggi delle cose straordinarie che fanno capo ai coraggiosi cineasti. Dovete infatti sapere che i cineasti, quelli che producono film, possono essere divisi in due categorie: quelli alla Tarantino che se ne fottono e quelli invece che campano grazie al tax credit italiano. I secondi infatti vivono grazie a dei film spesso orribili, finanziati dai soldi pubblici. (Nicola Porro)

Se ne è parlato anche su altri giornali

Prima in un post su Instagram e poi in un’intervista su La Stampa l’autore di L’ultimo bacio ha bocciato aspramente la legge sul cinema dell’oramai ex ministro della cultura del governo Meloni. “Sangiuliano ha messo in ginocchio il cinema”. (Il Fatto Quotidiano)

L’eccesso di incentivi ha dopato la produzione di film, favorendo un boom artificiale (L'Opinione delle Libertà)

Ma la critica arriva anche nel merito delle scelte strategiche che sono state fatte nell’industria cinematografica. Il regista Gabriele Muccino non ci gira attorno e accusa Gennaro Sangiuliano di avere “messo in ginocchio il cinema italiano”. (Virgilio Notizie)

Pier Francesco Pingitore: "Cultura e cinema in mano alla sinistra, il politicamente corretto religione degli imbecilli"

"Dopo aver visto un ministro come Sangiuliano inciampare in modo così incommentabile prendo un respiro e dico quello che volevo dire da mesi: Sangiuliano ha messo in ginocchio il cinema italiano. Lo dice in un'intervista a La Stampa il regista Gabriele Muccino, che all'indomani dell'intervento di Nanni Moretti a Venezia contro la "nuova pessima legge sul cinema", ha pubblicato un post in cui definisce la stessa legge "pretestuosa, confusa, incompleta e cavillosa". (L'HuffPost)

Oggi spiega a La Stampa che «questo governo porta moltissimi artisti e liberi pensatori all’autocensura, abbiamo visto troppe epurazioni di persone scomode, prima di parlare ci si pensa due volte. Definita «pretestuosa, confusa, incompleta e cavillosa». (Open)

"Io penso che le leggi le debba fare il Parlamento. Drammaturgo, autore televisivo e sceneggiatore, l'energico ottantanovenne dalla "carriera un pò anomala" risponde al regista Nanni Moretti, che a Venezia ha criticato la legge sul Cinema e invitato i suoi colleghi a opporsi per cambiarla. (L'HuffPost)