Scontro governo-toghe, maggioranza divisa: slitta il Dl Giustizia
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Che ci sia agitazione, nel governo, per la guerra fredda in corso con i magistrati, è evidente. Ed è a quelle contraddizioni che si è pensato ieri, quando si è saputo che il Consiglio dei ministri aveva deciso di rinviare il via libera al decreto Giustizia e alla norma che introduce un nuovo illecito disciplinare per i magistrati. Il provvedimento, messo a punto a via Arenula di concerto con il ministero dell’Economia, non svanisce nel nulla: sarà “deliberato” a Palazzo Chigi di qui a pochi giorni, nella riunione del governo fissata per le 11 di venerdì. (Il Dubbio)
Su altri giornali
"Quanto previsto nel decreto, che dispone potenziamenti in materia di reati informatici per la Procura nazionale antimafia, che su questo fronte avrebbe nuovi poteri impulso e il coordinamento, merita ancora una riflessione nel governo. (Gazzetta di Parma)
Dottor Stefano Musolino, procuratore aggiunto di Reggio Calabria e segretario di Magistratura democratica: si sente un bersaglio del decreto-legge che prevederà l’azione disciplinare per i magistrati che non si astengono dai procedimenti «quando sussistono gravi ragioni di convenienza»?«Per certi versi sì, perché l’evanescenza letterale di questa norma consente di mettere sotto accusa ogni magistrato che abbia espresso una critica a provvedimenti approvati dal Parlamento, e dunque potrei finire sotto procedimento disciplinare se dovessi occuparmi professionalmente dell’applicazione del “ddl sicurezza” in fase di gestazione». (Corriere Roma)
Nei giorni scorsi si sono sollevate molte polemiche su un provvedimento del governo che dovrebbe riaffermare un principio: il fatto che un magistrato dovrebbe astenersi, cioè ritirarsi da un processo, quando riguarda argomenti, questioni o «casi» su cui ha assunto in precedenza posizioni pubbliche. (il Giornale)
La richiesta di un rinvio alla prossima riunione del Cdm, riferiscono fonti di Palazzo Chigi, sarebbe stata avanzata dal vicepremier e ministro agli Affari esteri Antonio Tajani per via dell'assenza dei ministri in quota Fi -a causa di vari impegni in agenda- alla riunione delle 18. (Civonline)
Slitta infatti al prossimo Consiglio dei ministri la bozza di provvedimento che prevedeva nuove azioni disciplinari per i magistrati che prendono posizioni pubbliche su un argomento di cui si occupano o di cui si occuperanno. (il Giornale)
ROMA — Salta in Consiglio dei ministri l’approvazione del decreto sulla giustizia. Dietro lo stop al decreto c’è uno scontro interno tra ministri e anche tra partiti di maggioranza sul tema dossieraggi e poteri da conferire alla Procura nazionale antimafia sulla sicurezza informatica. (la Repubblica)