Alessandro Giuli, dall’estrema destra al realismo capitalista

L’altro giorno, mentre il claudicante Gennaro Sangiuliano era nei camerini Rai a prepararsi per la sua intervista-vaudeville al Tg1, il cinquantenne Alessandro Giuli, con tipico vestito color crema, era stato visto immergersi nell’androne del ministero con fare dinoccolato. Il passaggio di mano alla cultura meloniana è anche un cambio di testimone tra generazioni. Se Sangiuliano appartiene a quella, più ingessata, che si è formata con Giorgio Almirante e che ha provato in tutti i modi a inscrivere la propria storia dentro il solco del pensiero reazionario e conservatore prima italiano e poi europeo, Giuli ha una storia più estremista ma. (il manifesto)

Se ne è parlato anche su altri media

Lo ha detto il presidente del Consiglio, Giorgia Meloni, intervenendo al Forum Ambrosetti, a Cernobbio, in merito al caso Sangiuliano. “Penso che abbia fatto un buon lavoro e che per questo vada ringraziato”, ha aggiunto il premier parlando delle dimissioni del ministro della Cultura. (Il Giornale dell'Umbria – il giornale on line dell'Umbria)

Sarà che gli italiani sono ostaggio di una casta politica di marcescenti ma radicati bramini inamovibili, sarà che la nazione è a sovranità limitata, sarà che ci vogliono così i Servizi segreti, la CIA, James Bond, l'ex KGB, gli UFO, i rettiliani ed il complotto demo-pluto-giudaico-massonico, sarà che gli italiani sono proprio fatti così. (Il Giornale d'Italia)

Con Sangiuliano e contro Boccia. Meloni: "La mia idea sul ruolo della donna è all'opposto della sua"

"Il ministro Sangiuliano si è dimesso ma non ci sono illeciti. Lo ha detto la presidente del Consiglio Giorgia Meloni nel corso del Forum Teha di Cernobbio: "Se qualcuno pensa che situazioni come quella di Sangiuliano possono indebolire il governo si sbaglia. (L'HuffPost)