È morto Fernando Capecchi, il manager dello spettacolo che lanciò Conti, Pieraccioni e Panariello

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Corriere Fiorentino INTERNO

Aveva iniziato attaccando i manifesti per le orchestre che si esibivano nei vari locali della Toscana ed era diventato uno degli impresari dello spettacolo più importanti in Italia. La storia di Fernando Capecchi, che è morto a Pistoia a 80 anni - dopo una malattia - e aveva presto abbandonato il suo lavoro di venditore di piante, è tutta qua. In questa sua caparbietà e in questo senso della realtà che non lo aveva mai abbandonato. (Corriere Fiorentino)

Ne parlano anche altre fonti

Panariello, impersonando il personaggio Nando, aveva creato un tormentone quando — al telefono — nell’accomiatarsi diceva «O Roberta... Ed è lo stesso Giorgio Panariello che adesso, al telefono (in un audio eslusivo), ci racconta con commozione chi era Capecchi: «Se ne va un pezzo della mia vita. (Corriere Fiorentino)

Ma sempre concentrato sul presente e con lo sguardo rivolto al futuro. Mi rispose così Fernando Capecchi una delle prime volte che le nostre strade si incontrarono. (LA NAZIONE)

Lutto nel mondo dello spettacolo. È morto Fernando Capecchi, impresario toscano che lanciò Giorgio Panariello, Leonardo Pieraccioni e Carlo Conti. Capecchi si è spento all’età di 80 anni, dopo essere stato per decenni un riferimento importante dello spettacolo in Italia con la sua agenzia. (Fanpage.it)

Tra i primi a omaggiare l’impresario di una vita di soddisfazioni, con una scalata che dai locali di Firenze lo ha portato al Festival di Sanremo è Carlo Conti: "Ciao Fernando, che gavetta insieme! Quanti chilometri, quante serate, quante delusioni e quante soddisfazioni, quanti abbracci e quante discussioni, quanti ‘saluta tutti’. (LA NAZIONE)

Il mondo dello spettacolo, toscano e non solo, piange la scomparsa a 80 anni di Fernando Capecchi, manager di grandi personaggi e scopritore di molti talenti comici toscani. Capecchi è morto oggi a Pistoia: una lunga carriera la sua, racchiusa nel libro "Saluta tutti" presentato nel 2018. (gonews)

"Io sono un impresario". Ora le redini dell'agenzia passano definitivamente nelle mani dei suoi figli, che hanno la chiara intenzione di onorarne la memoria proseguendone l'operato. (DiLei)