‘Berlinguer’, applausi al film di Andrea Segre: “Era il momento di raccontare Enrico e il suo grande popolo”

Applausi alla proiezione per la stampa per Berlinguer. La grande ambizione, il film di Andrea Segre che apre la diciannovesima edizione della Festa di Roma con Elio Germano, ancora una volta trasformista, calato perfettamente nel ruolo del segretario del Partito comunista raccontato nei cinque anni cruciali che vanno dall’attentato a Sofia, in Bulgaria, fino al rapimento Moro. Per attivare l'iscrizione alla newsletter The dreamers, dedicata al cinema e alle serie tv, clicca qui Il titolo fa riferimento al grande progetto politico che Enrico Berlinguer aveva in mente: unire le forze popolari italiane attraverso il compromesso storico con la Democrazia cristiana di Aldo Moro per realizzare un grande programma di riforme. (la Repubblica)

Ne parlano anche altre fonti

Cinque anni cruciali nella vita del segretario del Partito comunista italiano raccontati nel film Berlinguer. La diciannovesima edizione della Festa del cinema di Roma (16-27 ottobre) si inaugura con il film di Andrea Segre protagonista Elio Germano nel ruolo del leader di quello che negli anni 70 è stato il più importante Partito comunista del mondo occidentale, con oltre un milione settecentomila iscritti e più di dodici milioni di elettori. (la Repubblica)

L'attore interpreta il segretario Pci nell'ultimo film di Segre: "Si è persa la dimensione collettiva" (LAPRESSE)

Così inizia Berlinguer, la grande ambizione, il film di Andrea Segre che ha aperto la Festa del Cinema di Roma. Il grande merito di questo film sul l… (la Repubblica)

Il film Berlinguer la grande ambizione apre la Festa del Cinema di Roma 2024: la nostra recensione

Così “Berlinguer. La grande ambizione” di Andrea Segre, film d'apertura della 19a edizione della Festa del Cinema di Roma in concorso a "Progressive Cinema" e in sala dal 31 ottobre con Lucky Red. (Il Mattino di Padova)

Così il racconto di Berlinguer, interpretato dal magistrale Elio Germano, ha inizio dal 1973 con il viaggio a Sofia e l'attentato dei servizi segreti bulgari da cui Berlinguer riuscì a salvarsi, per proseguire negli anni centrali del tentativo di cambiare l'Italia con il «compromesso storico», cioè il disegno di trovare un accordo tra il Pci e la Democrazia Cristiana per dare vita a un'unione socialista alla guida del Paese. (Vanity Fair Italia)

Giuseppe Bertolucci lo aveva immaginato in maniera grottesca nel 1977, portando Roberto Benigni, nei panni di un venticinquenne del sottoproletariato toscano, a vederlo come mito assoluto in Berlinguer ti voglio bene. (Vogue Italia)