“Altro che promozione, il video di Muccino offende la Calabria”
Presentato alla Festa del Cinema di Roma, il video commissionato dalla Regione Calabria (costato 1,7 milioni di euro) è stato realizzato con l’obiettivo di valorizzarne il territorio e le ricchezze culturali e storiche.
Aver offerto un’immagine stereotipata che getta fango sulla reputazione di un luogo, che ha ben altro da offrire.
Il regista de “La Ricerca della Felicità” si giustifica però, ammettendo di non essere Alberto Angela: “Io non ho fatto un documentario sulla Calabria. (La Stampa)
Ne parlano anche altri media
Nel 2014, inizio l'avventura professionale con il quotidiano nazionale "Cronache del Garantista", scrivendo di cronaca giudiziaria. Nel 2006 passo al quotidiano regionale "Calabria Ora", successivamente "L'Ora della Calabria", in servizio presso la redazione sportiva. (Cosenza Channel)
Senza falsi miti e senza primedonne, senza imbrogli e senza retorica». Luoghi comuni a volontà, proprio quelli che dovremmo eliminare per offrire un'altra narrazione della nostra terra. (La Riviera)
Certamente, è lo scriviamo con convinzione, la Presidente Jole Santelli non ha progettato questo disegno con l’intento di gettare fango su quella terra che lei ha amato tanto. E ancora: “Descrive una Calabria dei primi del 900”, “La Calabria non è quella nel video del regista”. (calabriadirettanews)
Numerose le critiche arrivate da intellettuali, politici, gente comune che lo ha additato come poco veritiero, antico, sicilianizzato, retrogrado. A tutto ciò si aggiunge il fatto che doveva essere un ultimo grandissimo omaggio alla presidente Jole Santelli, prematuramente scomparsa. (Calabria 7)
Interviene anche la Fondazione Magna Grecia che premierà chi saprà raccontare la Calabria «fuori dai clichè e dagli stereotipi di cui abbonda il corto di Muccino». Una committenza sbagliata la richiesta di fare raccontare in tutta fretta a un regista la Calabria in pochi minuti. (Gazzetta del Sud - Edizione Calabria)
Perché ad esempio è così difficile creare collegamenti adeguati, arrivare in aereo a Reggio Calabria o spostarsi in auto o con altro mezzo sulla fascia ionica della regione? Dopo decenni forse sarebbe il momento di capire che tutto ciò non può portarcelo il turista ma, al contrario, dobbiamo crearlo ed offrirlo a noi stessi e agli avventori. (Il Reggino)