“Aperitivo” di estrema destra: polemiche a Brescia
Polemiche a Brescia per un aperitivo organizzato per il 28 dicembre in piazza Vittoria da sigle di estrema destra, le stesse che una settimana fa avevano organizzato un corteo per le vie del centro poi finito contestato dal sindaco Laura Castelletti e da esponenti di centro sinistra. «Il corteo di neofascisti che ha veicolato messaggi di odio per le vie di Brescia non ha fortunatamente raccolto i proseliti auspicati dagli organizzatori. (L'Unione Sarda.it)
La notizia riportata su altri giornali
Per effetto dell’eterogenesi dei fini, i dirigenti bresciani di Fratelli d’Italia replicano al centrosinistra ma alimentano soltanto le polemiche. Nel day-after del consiglio comunale in cui si è votato l’ordine del giorno di condanna alle svastiche che hanno imbratto il centro storico, il partito bresciano fa quadrato intorno al proprio consigliere comunale Carlo Andreoli, reo di aver espresso contrarietà al documento. (Corriere della Sera)
I simboli sono apparsi a cinque giorni dal corte neofascista che ha sfilato venerdì sera per le vie della città con circa 400 persone. Una manifestazione antifascista è stata indetta per venerdì 20 dicembre. (ilmessaggero.it)
Dalla postazione microfonica allestita quasi a ridosso di Palazzo della Loggia, parole di condanna per quanto accaduto, di vigilanza, di testimonianza dei valori della comunità civile bresciana: democrazia, libertà, accoglienza, solidarietà. (Cisl Brescia)
Non sarebbero legati al mondo di estrema destra i giovani autori delle svastiche comparse sui muri di Brescia nei giorni scorsi. Leggi tutta la notizia (Virgilio)
La questura di Brescia ha convocato alcuni neofascisti locali, dopo che sui social è comparso un volantino che parlava di un”aperitivo tricolore” da loro organizzato in piazza Vittoria. La questura di Brescia ha convocato i membri di un’organizzazione neofascista della città lombarda, intimando loro di annullare un “aperitivo tricolore”. (Virgilio Notizie)
A essere imbrattati con simboli nazisti sono il muro del liceo Veronica Gambara, il basamento della statua 'Bella Italia' in piazza Loggia - a pochi passi da dove il 28 maggio 1974 esplose la bomba che uccise 8 persone e ne ferì 102 - e una fontana del centro storico. (Sky Tg24 )