La messa al bando dell’UNRWA avrà implicazioni catastrofiche sulla vita dei palestinesi

Medici Senza Frontiere (MSF) denuncia la decisione di Israele di mettere al bando le attività dell’UNRWA, un divieto disumano sugli aiuti umanitari salvavita che spingerà i palestinesi verso una crisi umanitaria ancora più profonda, con un impatto sulla popolazione di Gaza e della Cisgiordania. È essenziale che il mondo agisca per salvaguardare i diritti fondamentali dei palestinesi. È necessario un immediato intervento internazionale per fare pressione su Israele affinché consenta il libero accesso agli aiuti umanitari, attui un cessate il fuoco e ponga fine all’attuale campagna di distruzione a Gaza. (Medici Senza Frontiere)

Ne parlano anche altri giornali

Sono due le leggi che la Knesset, il Parlamento israeliano, ha approvato per rendere di fatto impossibile l’attività dell’Unrwa, l’Agenzia dell’Onu per l’assistenza ai rifugiati palestinesi, anche in Cisgiordania, a Gaza e a Gerusalemme Est. (ilmessaggero.it)

Gli alti funzionari della Casa Bianca Brett McGurk e Amos Hochstein si recheranno in Israele giovedì per colloqui su possibili cessate il fuoco in Libano e a Gaza e sul rilascio degli ostaggi detenuti da Hamas, secondo quanto riferito da un funzionario statunitense non autorizzato a commentare pubblicamente e che si è espresso sotto anonimato. (RSI.ch Informazione)

La Knesset ha approvato due nuove leggi, che entreranno in vigore tra 90 giorni, e che criminalizzano ed espellono di fatto l’agenzia Onu per i rifugiati palestinesi. (il manifesto)

«Il bando all'UNRWA rappresenta una condanna a morte per i palestinesi»

Giovanna Fotia è rappresentante della ong italiana WeWorld Palestina. È rientrata dalla Cisgiordania in attesa che Israele le rinnovi il … (Il Fatto Quotidiano)

“Siamo abituati ad affrontare l’imprevedibile, illazioni, attacchi contro le nostre strutture e ora questo,” spiega a Repubblica Jonathan Fowler, funzionario per la comunicazione de… (la Repubblica)

Fakhri ha affermato che tale provvedimento non solo comprometterebbe il diritto al cibo della popolazione, ma rappresenterebbe anche un attacco alle stesse Nazioni Unite. (Corriere del Ticino)