Il panino, il farmaco, il tremore. Cosa non torna nella morte di Margaret
Sono ancora molti i dubbi da chiarire sulla morte di Margaret Spada, la 22enne deceduta il 7 novembre scorso in seguito a un intervento di rinoplastica parziale in un ambulatorio dell'Eur a Roma. Un'operazione che, di fatto, non è stata eseguita poiché la giovane si è sentita male subito dopo l'iniezione dell'anestetico locale. Circostanza che getta ombre su Marco e Marco Antonio Procopio, i due medici indagati dalla procura capitolina nell'inchiesta per omicidio colposo coordinata dal pm Erminio Amelio. (il Giornale)
Ne parlano anche altri giornali
Potrebbe essergli stata somministrata una dose eccessiva di anestetico prima di cominciare l'intervento al naso per il quale era arrivata a Roma dalla Sicilia. (il Giornale)
Il feretro bianco arriva a spalla, dalla vicina camera ardente, con una sorta di processione sul cui ordine vigilano i volontari di protezione civile. Saracinesche dei negozi abbassate nelle vie attorno alla chiesa di Sant’Alfio, con il sagrato che a fatica contiene fiori e persone arrivate in gran numero. (SiracusaOggi.it)
Lo dice la vicenda della 22enne siracusana morta nelle fasi iniziali di una rinoplastica parziale concordata a 2800 euro (20 minuti di intervento) e lo dicono altre testimonianze affluite in rete dopo la notizia di quelle che le è successo. (Corriere Roma)
Il saluto della sorella di Margaret Spada I funerali di Margaret Spada a Lentini (Virgilio Notizie)
Lentini Sono centinaia le persone che si sono presentate alla camera ardente allestita nella chiesa del Carmine a Lentini, nel Siracusano, per dare l’ultimo saluto a Margaret Spada, la ventiduenne morta il 7 novembre a Roma mentre si stava sottoponendo a un intervento di rinoplastica parziale. (Torino Cronaca)
“La giovane vita di Margaret Spada è stata spezzata a causa dell’ennesima tragedia evitabile. Sarà la magistratura ad accertare ogni responsabilità e le incurie mediche, ma la politica ha il dovere di attivarsi subito per evitare che eventi del genere si ripetano ancora”. (Nurse Times)