Riposano tra gli sconfitti
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Dopo Panseca se ne è andato anche Pillitteri, e si ripensa a quella Milano vogliosa e iperattiva, quella di Craxi e (dopo la sua decapitazione) di Berlusconi, con i vantaggi che la memoria consente: dimenticare il peggio. Ero giovane e moralista e il moralismo spesso sbaglia bersaglio, ma non sempre. C’era qualcosa di fatuo, di modaiolo, la piramide farlocca nella fabbrica dismessa dell’Ansaldo (1989, quarantacinquesimo congresso del Partito Socialista Italiano) non era solo boriosa — la satira politica ci campò per settimane — ma già indicava un futuro post-ideologico, e post-tutto, che aveva poco di solido e qualcosa di rassegnato, se non di arreso. (la Repubblica)
La notizia riportata su altri giornali
Come sindaco «patì il fatto di essere il cognato di Craxi, ma si fece amare dai milanesi in un periodo in cui la città era retta da un socialismo riformista che la vedeva cresc… Stando alle origini dei suoi genitori, era duro come i valtellinesi e gioviale come i siciliani». (La Repubblica)
Una città che cavalcava l’onda del progresso, ma che porgeva sempre il salvagente a chi non sapeva nuotare. Una città che si leccava le ferite degli anni di piombo sfoggiando la novità assoluta di una giunta rosso-verde, ma che stava inesorabilmente camminando verso i suoi anni più bui, quelli di Tangentopoli. (La Repubblica)
"L’ultimo incontro con Paolo Pillitteri? Lo scorso 3 novembre in Consiglio comunale, per la presentazione dell’associazione degli ex consiglieri milanesi. Era di buon umore e si raccomandava: “Parla più forte che sono un po’ sordo“. (IL GIORNO)
In occasione dei funerali, il sindaco Giuseppe Sala ha proclamato il lutto cittadino per l’intera giornata, in segno di cordoglio e partecipazione della comunità milanese, e ha disposto l’esposizione della bandiera civica a mezz’asta nelle sedi comunali. (MilanoToday.it)
Ha lottato per diciotto giorni all'ospedale San Raffaele. Ieri mattina è stato il figlio Stefano, anche lui con un passato da assessore nella giunta Moratti, a scrivere: «Ahimè devo annunciare a tutti quelli che gli volevano bene (e sono tanti) che mio padre ha scelto questo giorno per salutarci per sempre». (il Giornale)
Milano – «Che anni straordinari quelli con Paolo Pillitteri per la moda. Milano era una città aperta al mondo delle sfilate e del design, al glamour che faceva grande la città a livello internazionale. (la Repubblica)