Acca Larenzia, i saluti romani e l’unico identificato per aver urlato “Viva la Resistenza”: «Mi sono solo appellato alla Costituzione»
Articolo Precedente
Articolo Successivo
Si chiama Marco Cardilli e ha trent'anni: «Scene di questo tipo sono intollerabili per ogni Paese che abbia subito il fascismo, il nazismo» Milletrecento saluti romani, milletrecento «Presente!», milletrecento braccia alzate nella notte di Roma. Ma per la celebrazione di Acca Larenzia a Roma l’unico identificato è Marco Cardilli, 30 anni, romano. Perché ha urlato «Viva La Resistenza, merde». Residente a due passi dalla ex sede di Acca Larenzia, Cardilli dice oggi a Repubblica che la Digos «invece di arrestare i manifestanti per apologia del fascismo identificano chi si appella alla Costituzione». (Open)
La notizia riportata su altri media
Un centinaio circa i manifestanti radunatisi nel pomeriggio che hanno occupato una parte della carreggiata di Via Appia Nuova con in mano uno striscione con scritto “Resistenza proletaria”. A poche centinaia di metri dal luogo dove si radunano ogni anno i militanti neofascisti il 7 gennaio una manifestazione organizzata davanti al centro sociale Alberone per opporsi al rituale che vede spesso numerosi militanti eseguire il saluto romano. (LAPRESSE)
La memoria della strage di Acca Larentia non abbandona il profilo nostalgico che da 47 anni porta i militanti dell'estrema destra romana a sfilare nel quartiere dell'Appio Latino per ricordare che il 7 gennaio del 1978 due appartenenti al Fronte della Gioventù, Franco Bigonzetti e Francesco Ciavatta, furono uccisi nei pressi della sezione storica del movimento sociale mentre Stefano Recchioni, fu ucciso a poche ore di distanza, negli scontri con le forze dell'ordine seguiti a un presidio organizzato dopo l'agguato. (il Dolomiti)
Il contestatore, che si trovava a passare di li proprio in quel momento, ha tenuto però a ribadire il motivo della sua protesta: "Secondo me è importantissimo che vengano commemorate le vittime della lotta politica armata, ma questa non può diventare Predappio, ovvero un raduno di neofascisti che fanno il saluto romano e che inneggiano al ventennio fascista. (Today.it)
Hanno risposto in più di mille al «presente», accompagnato da saluto romano, chiamato come ogni anno da Casapound ieri pomeriggio in via Acca Larentia, davanti la sede del Movimento sociale dove il 7 gennaio del 1978 rimasero uccisi due militanti dell’allora partito di Giorgio Almirante. (il manifesto)
Da un lato la sinistra coglie l'occasione per gridare al pericolo fascismo, denunciare un ritorno dei fascisti teorizzando un legame tra gruppi estremisti e il governo, dall'altro fanno discutere i saluti romani alla manifestazione organizzata da Casapound. (il Giornale)
Un migliaio di manifestanti alle 18 hanno risposto all'appello militare e con il saluto romano hanno reso omaggio alle vittime Franco Bigonzetti e Francesco Ciavatta e Stefano Recchioni morti negli scontri del 1978. (Repubblica Roma)