Pellicini (FdI): “Vicenda Salvini: c’è sempre un giudice più forte dei teoremi”
“La vicenda di Salvini dimostra due cose: la prima è che bisogna sempre credere nella giustizia. Prima o poi troverai un giudice preparato e onesto che saprà riconoscere le tue ragioni. Ce ne sono tantissimi che vanno ringraziati per il difficile compito che svolgono ogni giorno. La seconda è che si deve procedere con la riforma costituzionale della separazione delle carriere come ulteriore garanzia del cittadino contro i teoremi di qualche pubblico ministero politicamente schierato. (La Voce del Patriota)
Su altri media
Nonostante nel caso del processo al vicepremier Salvini la destra non possa insistere sulle «toghe rosse», un effetto comunque la sentenza lo ha avuto: il governo metterà il turbo alla separazione delle carriere per avere la prima approvazione della Camera entro fine gennaio e per provare a stoppare le proteste annunciate dai magistrati. (il manifesto)
Da una parte l’immunità ai parlamentari, dall’altra nuove norme per punire i magistrati. La più clamorosa delle idee la lancia il leghista Claudio … (Il Fatto Quotidiano)
Salvini: Mia condanna avrebbe aperto le porte dell'Italia a scafisti e trafficanti 21 dicembre 2024 "La mia condanna sarebbe stata un disastro, avrebbe significato che scafisti e trafficanti di tutto il mondo avrebbero saputo dove portare i loro loschi traffici, è una soddisfazione. (Il Sole 24 ORE)
Di certo sarebbe una buona cosa perchè verrebbe meno una costante che ha caratterizzato tutti i tentativi di rendere più giusto - il termine non è usato a caso - il sistema giudiziario italiano: negli ultimi trent'anni, infatti, si è avuta l'impressione che accelerazioni, ripensamenti, pause di riflessione sull'argomento da parte del legislatore derivassero anche dall'andamento giudiziario di vicende che coinvolgevano qualche personaggio eccellente. (il Giornale)
Mario Sechi 22 dicembre 2024 (Liberoquotidiano.it)
– Le due sentenze della magistratura giudicante su Matteo Renzi e Matteo Salvini possono favorire, paradossalmente (ma solo fino a un certo punto), la ricerca di un nuovo e meno burrascoso rapporto tra politica e giustizia in Italia. (QUOTIDIANO NAZIONALE)