Sudan, la guerra dimenticata dei due generali

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RaiNews ESTERI

In Sudan, continua da un anno e mezzo il sanguinoso conflitto tra l’esercito governativo e le truppe ribelli delle Forze di supporto rapido, che terrorizza la popolazione. I morti sono centinaia di migliaia, 11 milioni gli sfollati. L’inviato Valerio Cataldi ha raccolto testimonianze nella città di Omdurman, ripresa dal governo. (RaiNews)

La notizia riportata su altri giornali

I principali scontri si concentrano nella regione di Al-Jazirah, a sud di Khartoum, dove in questo fine settimana le Rsf hanno imposto un «assedio totale» ai residenti dei villaggi di Al Sahira e Azraq, con numerosi episodi di «violenze e uccisioni sommarie contro i civili», secondo quanto riporta il Comitato di resistenza Hasaheisa. (il manifesto)

"La sofferenza aumenta di giorno in giorno", ha aggiunto: "La popolazione del Sudan sta vivendo un incubo di violenza, con migliaia di civili uccisi e innumerevoli altri che affrontano atrocità indicibili, tra cui stupri e aggressioni sessuali diffuse". (Espansione TV)

In questi giorni una coalizione di gruppi della società civile sudanese e internazionale hanno lanciato un appello al mondo intero per proteggere la popolazione nell’ex protettorato anglo egiziano. Un generale cambia casacca e la popolazione che lo sosteneva viene massacrata. (Africa Express)

Le agenzie dell'ONU avvertono che la crisi in Sudan sta aumentando vertiginosamente mentre i civili corrono gravi rischi e la minaccia di carestia cresce a causa delle barriere di accesso

Riprendono i negoziati per una tregua in Sudan ma sul Paese incombe lo “scenario libico”. (Il Fatto Quotidiano)

Secondo quanto riferito da attivisti locali i paramilitari, guidati dal generale Mohamed Hamdan Dagalo e in lotta da circa un anno e mezzo contro l’esercito regolare di Abdel Fattah al Burhan, avrebbero compiuto vari attacchi e massacri nei villaggi della zona di Gezira nel sud est del paese. (Ultima Voce)

La crisi umanitaria in Sudan continua a crescere vertiginosamente, con milioni di persone che hanno un disperato bisogno di assistenza. L'accesso ai servizi di base, come acqua sicura, assistenza sanitaria e alloggi, è gravemente limitato. (UNICEF Italia)